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Open Arms, Delmastro: "Il pm? Sembrava di ascoltare Ilaria Salis"

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"Spiace sentire un magistrato usare argomentazioni più politiche che giuridiche. Sembrava quasi di ascoltare Ilaria Salis": il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, Fratelli d'Italia, intervistato dal Corriere della Sera, ha commentato così l'intervento del pm nel processo Open Arms, che vede imputato il ministro Matteo Salvini, per cui sono stati chiesti sei anni di reclusione. Le accuse nei suoi confronti sono sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della Ong Open Arms nel 2019. 

"Per tutta la requisitoria - ha proseguito Delmastro - più dei reati si sono scomodati crimini universali. Violazioni di diritti umani tali da non poter applicare la legge dello Stato. Se così fosse, per coerenza, andrebbe processata l’intera catena, dal premier Conte al ministro Toninelli alla Guardia Costiera, cosa che non vorrei mai. Il pm non ha detto che Salvini ha agito fuori dal decreto, ma che il decreto non poteva essere applicato per diritti umani ritenuti superiori. Già la grammatica indica qualcosa al di sopra della norma”.

 

 

 

Delmastro, poi, ha puntato il dito contro chi pensa che giudici e pm non possano essere criticati: "Esiste il diritto costituzionale ad esprimere un giudizio purché nei limiti della continenza. Un presidente del Consiglio non ha meno diritti del barista che mi ha detto lo stesso in modo più colorito. Siamo in occidente, in Europa e in Italia, l’area della democrazia e del pluralismo. Solo in Iran ci sono ayatollah che rivendicano il privilegio della assoluta insindacabilità". 

 

 

 

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