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Open Arms, Elisabetta Trenta rompe il silenzio: "Perplessa per la richiesta"

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Sui porti chiusi e sulla linea dura nel governo gialloverde non tutti erano d’accordo. L'ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta, per esempio, non ha mai nascosto di non sposare quei provvedimenti. Eppure davanti alla richiesta dei Pm la stessa Trenta si dice «perplessa per la richiesta di sei anni di reclusione per Matteo Salvini».

Spiega l’ex ministro: «Sei anni devo dire che mi sembrano troppi, una pena eccessiva per un ministro che ha compiuto una attività nell’ambito del suo ruolo, anche se ritengo che sia andato oltre al mandato», dice interpellata dall'AdnKronos l'ex pentastellata. «Le guerre di principio non si fanno sulla pelle delle persone - aggiunge - . Ma sei anni mi sembrano assurdi, soprattutto rispetto a quanto c’è in giro». Per l’ex ministra del governo Conte l’auspicio è che questa richiesta del pm «non venga accolta, ma che serva a mettere un punto su vicende del genere, la politica può affermare dei principi, ma le persone in mare si salvano».

 

 

E ancora: «Non è possibile dividere gli italiani, facendo propaganda sulle tragedie delle persone che scappano da guerre e dalla fame. Il problema politico della migrazione non si risolve in questo modo, strumentalizzando le tragedie. La politica va fatta nelle sedi opportune, si fanno scelte in Parlamento, scelte che vanno condivise e ragionate». Cosa, quest’ultima, che in effetti era accaduta, perché i decreti sicurezza chi li aveva votati se non il Parlamento?

 

 

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