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Giuseppe Conte, sparata contro Meloni: "Il gatto adesso è morto davvero"

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"Il tempo è galantuomo": con queste parole il leader del M5s Giuseppe Conte commenta su Facebook la notizia sulla nuova revisione del Pil, con altri 16-21 miliardi in più nel 2021; e sul calo di debito e deficit. "Grazie alle nostre politiche espansive di contrasto al dramma pandemico e rilancio del Paese, la reazione italiana è stata poderosa e non ha avuto pari tra i nostri principali partner europei", ha scritto l'ex premier in un post. 

Dopo essersi intestato questo successo, Conte ha attaccato il governo: "Ormai da 2 anni, per giustificare i tagli e l’assenza di misure di impatto per famiglie e imprese, Meloni si nasconde dietro alla balla di buchi di bilancio che non esistono. Oggi la invito a leggere Il Sole 24 Ore sull’ulteriore aumento della crescita del 2021 e sull’ulteriore riduzione del debito/Pil innescata dai miei Governi e lasciata in dote insieme ai 209 miliardi del Pnrr". E ancora: "L’Istat ha appena annunciato che il dato della crescita del Pil del 2021, che era già stato rivisto abbondantemente al rialzo, nei prossimi giorni sarà ulteriormente aumentato, andando oltre il già ragguardevole +8,3%, come oggi stimato. Come evidenzia Il Sole 24 Ore, si tratta di 16-21 miliardi in più di Pil, per una maggiore crescita che di conseguenza ridurrà ancora di più il debito rispetto al Pil". 

 

 

 

Il leader pentastellato, poi, ha continuato a rivendicare questi risultati: "Altro che semplice ’rimbalzo del gatto morto' dopo la pandemia come diceva Meloni, la verità è che, a partire dai 18 mesi consecutivi di calo della produzione industriale su base annua, inflitti all’Italia da questo esecutivo, il gatto adesso è morto davvero, e non rimbalza nemmeno". Secondo Conte, "questa non è una disputa tra un ex e l’attuale presidente del consiglio" ma è "una questione che riguarda più complessivamente l’interesse del Paese, perché i numeri di questa revisione al rialzo del Pil del 2021 porteranno anche a un ulteriore miglioramento del rapporto debito/Pil a beneficio del Paese. Quello stesso debito pubblico in rapporto al Pil che, grazie alle nostre politiche, da fine 2020 a fine 2023 è già stato abbattuto di oltre 17 punti". 

 

 

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