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Italia Viva, Marattin e altri 4 dirigenti lasciano Matteo Renzi: "Con determinazione, diciamo addio"

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Alla fine era tutto vero: Luigi Marattin, in conferenza stampa alla Camera, conferma la sua uscita da Italia Viva, in aperto contrasto con il leader Matteo Renzi e la decisione di collocare il partito, una delle due metà del "fu" Terzo Polo, nel campo largo del centrosinistra. Il deputato ex Pd ha annunciato che non entrerà in Azione, ma che si dedicherà a una sua fondazione, Orizzonti liberali, con l'obiettivo di recitare un ruolo attivo alle elezioni politiche in programma salvo sorprese nel 2027. 

"Con forte dispiacere personale ma altrettanto forte convincimento, chiarezza e determinazione politica annunciamo il nostro addio a Italia Viva", sono le parole di Marattin a Montecitorio, accompagnato da alcuni dirigenti locali del partito. In aula, aderirà al Gruppo Misto.

La polemica, come detto, è con Renzi ed è frontale, riguardo all'ingresso (peraltro contestato da M5s e parte del Pd stesso) del partito dentro il campo largo: "Noi riteniamo che questo non sia l'esito che la comunità politica di Italia Viva meriti, quello di dovere chiedere ai Cinque stelle, a Fratoianni, a Bonelli, al Pd di farli entrare per favore nel campo largo e sentirsi dire forse è meglio di no. E' una scelta che non condividiamo". "Dalla giustizia al fisco, all'ambiente, all'energia, alla politica estera, alla scuola, su tutte queste dimensioni politiche le posizioni del campo largo sono antitetiche a quelle che hanno costituito la cifra del renzismo in questi anni e su cui i dirigenti e i militanti di base hanno dato l'anima".

"La nostra decisione è quella di fondare un'associazione che si chiama Orizzonti liberali. Un' associazione perché sarebbe velleitario e infantile uscire da un partito e fondare un partito, i partiti sono una cosa seria, soprattutto se devono colmare un vuoto di rappresentanza. Intendiamo da subito raggiungere altre realtà, sabato 14 settembre ci sarà un primo appuntamento con altre associazioni, l'obiettivo nei prossimi anni è creare un partito liberal-democratico e riformatore per le prossime elezioni politiche, che sarà l'interfaccia politica di quel rapporto Draghi che ora non ha interpreti in Italia. Stavolta non devono nascere da chi fa il capo, il virus dei partiti personali ha ammazzato oltre che terzo polo anche tanti soggetti, vogliamo iniziare un percorso che non sarà comodo ma l'obiettivo è dare all'Italia un partito che non c'è".

"Le uscite da Italia Viva sono già iniziate nei giorni scorsi - avverte ancora Marattin -, un paio di centinaia di persone sono con noi, cento dirigenti territoriali e altri arriveranno". Secondo fonti di IV, "l'esodo" annunciato da Marattin corrisponde in realtà a questi dati: un parlamentare su 16, zero consiglieri regionali su 19, 11 membri dell'assemblea nazionale su 350, un centinaio di iscritti su 24mila. "Appena Renzi ha accettato la richiesta di fare un altro Congresso, il secondo in meno di un anno, alcuni degli amici guidati da Marattin hanno preferito lasciare Italia Viva", è la risposta polemica di Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di IV, ai fuoriusciti. "E' una scelta legittima e rispettabile: poteva essere fatta senza aggrapparsi all'alibi del metodo. Sapevano benissimo come sarebbe finita in Assemblea il prossimo 28 settembre e come sarebbe finito il Congresso, e purtroppo hanno preferito evitare la democrazia interna. Non è la prima volta che alcuni amici rinunciano a contarsi con i voti, era accaduto anche nella formazione delle liste per le Europee dove purtroppo qualcuno ha rinunciato a dare una mano alla squadra. Peccato, sarà per la prossima". 

Sulla strada di Marattin ci sarà un altro ex Pd di spicco, come Andrea Marcucci. "Non intendo aderire ad Azione perché ritengo che neanche tale configurazione di partito possa essere quella di cui l'Italia ha bisogno per formare un partito liberal-democratico e riformatore, che riesca a dare una svolta -  sono le parole di Marattin - Nel cantiere che apriremo, Azione sarà ovviamente invitata". E ci sarà come detto Marcucci: "Con Luigi Marattin ed Orizzonti liberali libdemeuropei si confronteranno positivamente per creare il nuovo ed unico partito liberal democratico". 

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