Carlo Calenda con Orlando in Liguria? Rivolta in Azione: chi potrebbe lasciare
Quel che resta di Azione potrebbe collassare a tempo record. Ad agitare il partito di Carlo Calenda, infatti, c'è il sempre più probabile sostegno accordato dal leader ad Andrea Orlando candidato in Liguria: una scelta che più a sinistra non si può, un quasi-endorsement che per ovvie ragioni fa storcere il naso a molti. No, il Terzo Polo non esiste più: questa è sinistra dura e pura.
Calenda, con il sì a Orlando, di fatto si consegnerebbe mani e piedi al progetto di campo largo su cui lavorano Elly Schlein e Giuseppe Conte. E in Azione c'è chi dissente. Per esempio Mara Carfagna, che secondo Il Giornale nel corso dell'ultima riunione del gruppo parlamentare alla Camera ha espresso "distanza siderale" dalla decisione di sostenere Orlando. Con i dem, avrebbe aggiunto, si può stare solo in caso di governi di unità nazionale, come ai tempi di Mario Draghi. Tensione alle stelle, insomma, tanto che una fonte citata sempre dal Giornale afferma: "Mara Carfagna è quella con le valigie". Insomma, potrebe mollare ben presto Azione e Calenda.
Poi, il capitolo Mariastella Gelmini, l'altra ex forzista oggi con Calenda. Anche lei, spiegano, non prenderebbe affatto bene l'appoggio a Orlando. Tanto che anche lei potrebbe abbandonare il partito. Nel futuro delle due potrebbe ovviamente esserci Forza Italia, la loro "casa", il partito da cui tutto è iniziato. Ma ovviamente bisogna vedere come prenderebbero il ritorno il partito stesso e il leader, Antonio Tajani.
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Calenda, però, avrebbe deciso: si svolta a sinistra. Una svolta che potrebbe costargli caro in termini di addii. Tra chi ne parla in modo quasi esplicito, ecco Enrico Costa, il quale ha dichiarato: "Sostenere Orlando ed il campo largo in Liguria contraddice il lavoro in chiave garantista che abbiamo svolto in questi anni". E chi ha orecchie per intendere, intenda...
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