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Sangiuliano, i legali su Maria Rosaria Boccia: "Ipotesi di tentata estorsione"

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Nonostante le dimissioni, il caso-Gennaro Sangiuliano non è chiuso. A cercare di tenerlo in vita, in primis, Maria Rosaria Boccia, la grande accusatrice, seguita a ruota dalle opposizioni. Già, è tutto un chiedere di fare "ulteriore chiarezza", mentre la 41enne di Pompei afferma di pretendere scuse pubbliche, minacciando altrimenti di diffondere altri imprecisati materiali.

Ma non è tutto. Nella mattinata di oggi, domenica 8 settembre, la Boccia ha alzato il tiro, sempre e rigorosamente su Instagram, sostenendo addirittura che Sangiuliano non dovrebbe poter tornare in Rai, dove è in aspettativa per l'incarico che aveva preso nel governo Meloni, poiché avrebbe mentito. Insomma, la Boccia vuole decidere anche del futuro professionale dell'ex ministro. E come se non bastasse, ha aggiunto che le dichiarazioni dei legali dell'ex ministro, che hanno annunciato una denuncia nei suoi confronti, assomiglierebbero a un "tentativo di estorsione", poiché la denuncia è stata annunciata e non presentata (ma gli stessi avvocati avevano indicato domani, lunedì 9 settembre, come giorno in cui presenteranno denuncia).

 

Circostanza curiosa: Boccia parla di "estorsione", parole pesanti e che appaiono del tutto fuori contesto. E guarda caso proprio di "estorsione" parlano i legali di Sangiuliano, così come emerge dai quotidiani di oggi. Il pool di avvocati infatti è al lavoro per ricostruire la successione di tutte le rivelazioni o presunte tali della Boccia su Instagram. E fanno sapere: "L'ipotesi a nostro giudizio è quella della tentata estorsione, ma ovviamente ci rimettiamo alla valutazione del pm". Così Silverio Sica, legale dell'ex ministro, al Corriere della Sera.

E ancora, in merito al fatto che Boccia sostenga che Sangiuliano sia ricattabile, aggiunge: "La signora se davvero ha queste informazioni farebbe bene a rivelarle, dire chi lo ricatta e per cosa. Altrimenti restano solo frasi allusive, millanterie", conclude Sica.

 

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