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Angelo Bonelli, per il "verde" se fa caldo la colpa è del governo

Francesco Storace
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Angelo Bonelli tornerà in Procura. Perché il vero colpaccio giudiziario della sua storia lo metterà a segno quando riuscirà a scrivere una denuncia contro Giorgia Meloni e i suoi ministri, evidentemente colpevoli pure per il caldo che si abbatte sull’Italia. Il leader Verde – esperto in affollamento delle sedi giudiziarie e in crescita dei faldoni presso le varie procure – ha sentenziato che è colpa del governo italiano se il clima è quello che stiamo sopportando. In pratica, siamo all’opposizione climatista. Titolo dell’agenzia che annuncia la sua protesta senza senso: «Clima, Bonelli: Estate più calda di sempre, governo Meloni in silenzio». Esilarante, potremmo dire. Perché Bonelli è lo stesso che il giorno prima si precipita a far sapere di aver pronta una denuncia sul caso Sangiuliano e 24 ore dopo compie l’ennesima azione di disturbo per far parlare di sé. È l’imitazione micidiale di Greta Thunberg.

Ovviamente, l’esponente Verde ha le sue fonti: «I dati appena pubblicati dal servizio europeo Copernicus sono sconvolgenti: l’estate appena conclusa è stata la più calda mai registrata nell’emisfero nord dal 1851, e il 2024 si prepara a essere l’anno più caldo della storia». Fermiamoci un secondo prima di continuare, e possiamo finalmente sottolineare che non tutto parte dal fascismo, che nel 1851 non c’era. Poi: «Abbiamo già superato la soglia critica di 1,5 gradi di aumento medio delle temperature rispetto al periodo preindustriale, e questo per ben 13 degli ultimi 14 mesi. Il riscaldamento globale è in accelerazione, e non è più un’ipotesi, ma una realtà che colpisce ogni angolo del pianeta, Italia compresa che si è trasformata in un hub climatico, con alluvioni devastanti e una siccità che ha messo in ginocchio l’agricoltura».

 

 

Ovviamente, se tirate la monetina in aria, scoprirete appena scende aterra che ha due facce uguali, quelle della Meloni. Colpa sua, perché governa da settembre 2022 e quindi ha fatto prosperare l’emergenza climatica. Nel resto del mondo tutto bene, Watson. «Di fronte a questa crisi senza precedenti, il silenzio e l’inazione del governo Meloni sono inaccettabili», insiste Bonelli. «Continuare a ignorare l’evidenza scientifica e a rinviare azioni concrete per ridurre le emissioni di gas serra significa condannare il nostro Paese a una catastrofe ambientale e umanitaria. Non è solo una questione ambientale, ma di sicurezza nazionale. Chiedo con urgenza alla presidente Meloni e al suo governo di dichiarare immediatamente lo stato di crisi climatica e di mettere in campo le politiche necessarie per affrontare questa emergenza, a partire da una vera transizione energetica», conclude.

Quindi, la palla va a Palazzo Chigi, dove c’è aria condizionata. E chissà se Bonelli non pretenda come primo passo di farla spegnere per non apparire privilegiati rispetto a chi non ce l’ha in casa sua. Il tema climatico c’è tutto, ma finora chi voleva segnalarlo al governo – che certo non può decidere da solo – si è caratterizzato con le piazzate nelle strade e contro monumenti e opere d’arte. Più che al governo, Bonelli dovrebbe rivolgersi a chi ha ridotto a barzelletta ogni discussione civile sulla questione. È un’opposizione che si manifesta più con dichiarazioni a vuoto che per fatti concreti e proposte credibili. Trump e la Harris possono dormire sonni tranquilli, assieme a Xi Jinping: risolvere l’emergenza clima spetta all’Italia... Ma tutti da noi devono capitare?

 

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