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Gli illusi dalla telenovela di Pompei

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Le dimissioni di Gennaro Sangiuliano non sono state innescate da una “crisi politica”, da uno scontro tra i partiti, da una disastrosa gestione, ma da una vicenda personale dove il ministro della Cultura ha commesso un’ingenuità e innescato un cortocircuito, mischiando gli (illusori) affari di cuore con il suo ufficio di Stato. La soluzione del garbuglio era solo una, liberare l’istituzione - e se stesso - dalla sovrapposizione tra la politica e una liaison finita male. Sangiuliano è una persona onesta, deve potersi difendere al meglio e ritrovare il tempo e lo spazio per ripartire, ricostruire la propria vita come merita.

La sinistra ha provato a cavalcare la soap opera trasformando la vispa Maria Rosaria Boccia nella delfina di Elly Schlein. Ieri gli anti-meloniani pregustavano l’intervista a In Onda della signora come una delizia, il gossip come arma di distruzione della politica. Dopo tanto parlare, resta una domanda semplice: «Signorina Boccia, se lei non è una spia, come mai registrava le conversazioni?» (...)

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