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Maria Rosaria Boccia, la sparata: "Io in politica per la dieta mediterranea"

Roberto Tortora
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Dopo l’intervista del ministro Sangiuliano al TG1, arriva pronta la replica di Maria Rosaria Boccia su La Stampa, intervistata da Federico Monga che le chiede subito come si sia avvicinata alla politica e il gancio è sorprendente: “Mi ha fatto sorridere vedere il ministro al TG1. Mi sono avvicinata per una vicenda personale. Sentivo il bisogno di divulgare agli italiani i benefici della dieta mediterranea e della corretta alimentazione”. Poi, il racconto dell’incontro con il ministro: “Ci siamo conosciuti nell'agosto del 2023 a Pompei alla presentazione della candidatura della cucina italiana patrimonio dell'Unesco, attraverso conoscenze comuni. Da maggio di quest'anno ci siamo frequentati lavorativamente molto più spesso”.

La Boccia entra nello specifico del suo ruolo, perché il suo contratto sarebbe dovuto entrare in vigore da inizio agosto, ma l’influencer era attiva già prima: “Sono Consigliere Grandi Eventi, con il ministro siamo stati ad Ercolano, a Polignano a Mare, a Riva Ligure, a Taormina, a Sanremo e a Milano all'Accademia di Brera. Lui mi ha detto che questi viaggi mi servivano per conoscere la realtà del ministero in attesa che venisse formalizzata la nomina”. Quanto ai pagamenti per i viaggi e gli hotel, la Boccia smentisce quanto detto da Sangiuliano al TG1: “Io ho sempre saputo che le trasferte venivano pagate dal ministero. Io comunicavo solo ed esclusivamente, anche per le trasferte, con il capo segreteria”. Quanto al suo contratto, la Boccia sostiene che fosse firmato e controfirmato: “Io ho visto il decreto firmato dal ministro e io personalmente ho firmato il mio contratto che è stato controfirmato dal capo di gabinetto in presenza del ministro”. No comment, invece, sul perché poi la collaborazione non è andata a buon fine: “Questo lo deve chiedere sempre al ministro, perché l'istituzione è lui”. Quanto alla sua presenza e ai suoi rapporti all’interno del Ministero della Cultura, la Boccia afferma: “Mi relazionavo con il ministro, con il capo gabinetto e con alcuni dipendenti. Ho documenti che certificano la mia presenza. Ho avuto accesso semplicemente a tutta l'organizzazione del G7”.

 

 


E veniamo al nodo “scabroso”, la presunta relazione tra i due, ammessa dal ministro stesso in tv, ma non confermata né smentita dalla pompeiana: “Anche questo dovrebbe chiarirlo lui. C'è stata molta confusione fin dall'inizio nella comunicazione di questa sfera”. Eppure il ministro Sangiuliano ha ammesso l’esistenza di chat private con lei: “Io confermo che il ministro è un po'confuso. Perché il giorno prima ha detto che nelle nostre chat potevano esserci solo delle foto carine, non compromettenti e qualche cuoricino o qualche emoticon carina. Ma un conto è dire quello che ha detto il giorno prima ovvero che ci sono delle chat blande, un altro è dire che ci sono delle chat con una persona con cui hai una relazione. Con una persona con la quale ho una relazione non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo della nostra vita personale quotidiana. Semmai posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante”. Incurante dell’illegalità della divulgazione di messaggi privati, la Boccia provoca: “A me questa cosa fa sorridere. Perché tutto quello che io faccio semplicemente per divulgare la verità è un reato, mentre tutte le omissioni e le verità distorte che dicono lui e i suoi collaboratori non sono un reato”.


Si è parlato anche di viaggi sull'auto di tutela del ministro. E non solo viaggi di lavoro, come ammette la Boccia stessa: “Abbiamo fatto anche trasferimenti personali. Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma, siamo arrivati in macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell'Aeronautica a Roma e un altro a Roma. Ci sono foto, video e chat con le persone che ci stavano aspettando. Ad esempio al concerto de Il Volo c'era il capo segreteria che ci attendeva con un amico”. La Boccia, poi, attacca addirittura la Meloni che, su Rete4, l’aveva definita “questa persona”: “Chi si richiama i valori dell'essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ha fatto l'altra persona (Meloni ndr) quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che il compagno (Giambruno ndr) aveva violato un sentimento d'amore. Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto lei anche utilizzando i social perché una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne. Inoltre non si può dirsi cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessista”. Alcuni politici di centrodestra sostengono che lei sia stata manovrata da qualcuno per tendere una trappola al ministro: “Hanno molta fantasia”. Non si spiega, però, il perché delle registrazioni, la Boccia dice: “Perché il ministro mi ha detto una frase, a fine Luglio, che mi ha colpito molto. Ha detto: ‘Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l'istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai’”. Quanto al filmato con gli occhiali in Parlamento: “In quel momento la nostra frequentazione non era assidua ma era una semplice conoscenza. Come si può vedere dai miei profili social, avevo appena comprato quegli occhiali e volevo provarli. È tutto legale. Perché quando si inizia una registrazione si accendono dei led ai lati”. Una registrazione fatta, però, senza autorizzazione, che è obbligatoria: “E allora dobbiamo mandare sotto processo centinaia di italiani perché tutti quando vanno in Parlamento fanno foto e video con gli smartphone. Non ho mai utilizzato gli occhiali in presenza del ministro”.

Nell’ultimo post sui social, la Boccia attacca: "Mi chiamano ricattatrice ma i veri ricattatori stanno nei palazzi del potere". La domanda è chi? “Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro. Chi sono, lo dovrebbe sempre dire lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali. Il ministro, secondo me, è sotto ricatto”. La Boccia, quindi, dichiara di essere in possesso di documenti riservati: “Ho i documenti che la segreteria e il gabinetto del ministro mi hanno fornito. Ed ero a stretto contatto con il ministro. Quindi ho ascoltato telefonate e ho letto messaggi. Io ho semplicemente dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta. Io mi sento tradita dalle persone a cui voglio bene. Sicuramente dal ministro Sangiuliano mi sento non rispettata”. Possibilista, alla fine, sul margine di riconciliazione: “Io sono sempre aperta alle persone per bene. Quindi se lui si pente delle bugie che ha detto e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono di certo lo perdono. Sono una persona cristiana che crede nei valori”.

 

 

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