Sharon Verzeni, Vannacci: "I testimoni marocchini esempio di integrazione"
E mentre la sinistra attacca il Vicepremier Matteo Salvini per le sue dichiarazioni in merito all'italianità di Moussa Sangare, a tornare sul caso di Sharon Verzeni è il generale ed eurodeputato Roberto Vannacci che, dopo gli sviluppi e i dettagli emersi sul caso ha voluto esprimere la sua opinione sui cittadini di origini marocchine che hanno fornito un significativo aiuto agli inquirenti nelle indagini.
"Questi due giovani, di origini marocchine ma cresciuti in Italia e divenuti cittadini italiani in età adulta incarnano perfettamente i valori di un'immigrazione che segue i canali legali e che, proprio per questo, si traduce in un'integrazione positiva e costruttiva", ha sottolineato all'Adnkronos il generale Vannacci. "Essi lavorano, praticano sport e conducono una vita normale, partecipando attivamente alla comunità italiana", ha sottolineato il leghista per cui "la loro decisione di fornire una testimonianza decisiva alle autorità non solo ha aiutato a risolvere un grave crimine, ma ha anche evidenziato come l'immigrazione regolare e la naturalizzazione a seguito di un percorso congruo e pesato possa portare a un inserimento armonioso e produttivo nella società", ha osservato Vannacci.
Per il generale i due incarnano "sono un esempio concreto di come, attraverso percorsi regolari di immigrazione e l'ottenimento della cittadinanza conquistata con l'accettazione dei principi e della cultura del paese ospite, si possano costruire identità integrate, in cui il rispetto delle leggi e il contributo fattivo alla comunità siano al centro".
Per Vannacci "la loro storia dimostra che, quando l'immigrazione avviene in modo ordinato e secondo le regole, i risultati possono essere estremamente positivi, contribuendo non solo alla crescita personale degli individui coinvolti, ma anche al rafforzamento del tessuto sociale e culturale del nostro paese". Soprattutto "in un periodo in cui il tema dell'immigrazione è spesso oggetto di dibattito acceso, la storia di questi due testimoni offre un importante promemoria: l'immigrazione regolare e l'integrazione sono possibili e possono essere una risorsa preziosa per tutti, se gestite con intelligenza, pragmatismo e umanità", ha concluso il generale.