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Sangare, Antoniozzi (Fdi) smaschera la sinistra: "Finiamola con la litania del matto"

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Anche la notizia della scoperta dell'identità del killer di Sharon Verzeni è diventata materia di polemica politica. Moussa Sangare, ragazzo di origini africane ma di cittadinanza italiana, ha confessato di aver compiuto l'efferato omicidio. Di conseguenza su di lui si è scatenato un polverone mediatico. Proprio come accadde con Impagnatiello e Turetta, due giovani italiani. Quindi la connotazione razziale non c'entra niente. Ma se si vuole essere precisi nel fornire l'identikit dell'assassino più ricercato delle ultime settimane è fondamentale non nascondere nessun dettaglio. 

Dopo che Matteo Salvini aveva postato sul suo profilo Facebook un messaggio che citava, fra le altre cose, anche le origini nordafricane di Sangare, a sinistra hanno subito gridato allo scandalo. Come se fosse stato lo stesso vicepremier a uccidere Sharon Verzeni. Alcuni, come Alessandra Todde, lo hanno definito uno "sciacallo", perché ha cercato di sfruttare un caso di cronaca nera per un tornaconto politico. E, da qualche ora, c'è già chi comincia a trovare delle giustificazioni psichiatriche per spiegare il gesto folle di Moussa Sangare.

"L'assassino di Sharon non è matto e dobbiamo finirla con questa litania rituale". Lo ha dichiarato il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. "Non sappiamo ancora bene la dinamica dei fatti - ha aggiunto - ma questa cosa del raptus non ha alcun senso e non esiste nella psicopatologia forense". "Non esistono i raptus, semmai potrebbero esistere le voci imperative, cosa da escludere categoricamente nella fattispecie. Non faccio polemiche sulla sua etnia perché al di là del fatto che è italiano - ha concluso Antoniozzi - non giudico gli assassini in base alla loro provenienza, né invoco chiaramente la tagliola per lui ma le punizioni che il nostro codice penale prevede".

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