Schlein e Pd, la grande illusione di far cadere il governo
Nell’eterno conflitto tra la poesia delle illusioni e la prosa della realtà, a sinistra è quasi sempre la prima ad avere la meglio. Del resto, le illusioni – vale nella vita pubblica come in quella privata – sono un grande anestetico, attenuano i dolori, allontanano la percezione della sofferenza: ma la guarigione da una malattia è tutt’altra cosa.
Uno sguardo freddo – se ci fossero più teste lucide a sinistra – dovrebbe indurre lo schieramento di opposizione a un ragionato pessimismo: nonostante le evocazioni del campo largo come cosa già fatta, nonostante le foto di gruppo davanti alla Corte di Cassazione, nonostante il training autogeno costante, i problemi restano e anzi ad agosto si sono perfino aggravati. La coalizione ancora non c’è; il rapporto con Renzi è più un problema che una risorsa; la faida tra Conte e Grillo è reale.
E soprattutto, anche ammesso che la sinistra trovi un suo ubi consistam nell’ammucchiare tutto ciò che è ostile alla Meloni, un minuto dopo – in fase construens – il bluff sarebbe fin troppo facile da svelare. Dalla politica estera al welfare, dall’energia alla giustizia, è complicatissimo trovare un solo tema su cui le diverse anime del centrosinistra possano evitare scontri laceranti (...)
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