Ius Scholae, Romeo: "Così si indebolisce la maggioranza. Visto Bonaccini? Matematico"
"E' matematico" il fatto che offrire "una sponda così importante all'opposizione indebolisca la maggioranza". Così il capogruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo, torna sulla proposta di Forza Italia riguardante lo Ius schlolae in una intervista al Corriere della Sera.
"A me davvero non interessa fare polemiche", precisa Romeo aggiungendo che preferisce "di gran lunga spiegare le ragioni per cui la Lega si oppone allo Ius scholae. Mi lasci anche dire che per noi c'è una evidente questione di priorità. Quella della Lega è il garantire la sicurezza e l'ordine pubblico nelle nostre città portando avanti alcune norme che erano contenute nei decreti Salvini. Io credo che le priorità siano sostanza".
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"Dobbiamo concentrarci su questioni impellenti come la manovra. Abbiamo bisogno di una maggioranza il più compatta possibile. Quel che serve - conclude - è vederci un po' di più, fare incontri frequenti di maggioranza per risolvere i problemi del Paese. Questo è anche quello che credo ci chiedano i nostri elettori riguardo al rispetto dei programmi. Non uscite disallineate che fanno solo il gioco dell'opposizione".
La disponibilità a creare "maggioranze trasversali" sulla proposta di Forza Italia per la riforma della cittadinanza con il metodo dello Ius scholae, manifestata dall'europarlamentare del Pd ed ex presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, prosegue Romeo, "mi pare la prova migliore del fatto che di fronte a certe proposte l'opposizione ne approfitti subito. Matematico".
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"Ho apprezzato le parole di Tajani, se Forza Italia vorrà fare sul serio come spero, ci potrà essere una maggioranza persino parlamentare, trasversale" sul tema dello Ius Scholae "per trovarsi d'accordo. Se quelle parole sono una apertura vera ci si metta a sedere subito e noi come Pd siamo pronti a discuterne immediatamente", aveva detto venerdì al Meeting di Rimini Bonaccini. "Tutto può succedere, meno che andiamo a speculare con tatticismi e politicismi sulla pelle di bambini che nascono qui e non possono sentirsi italiani".