L'idolo del Pd condannato a 25 anni di carcere
Giacomo Passeri è stato condannato a 25 annidi carcere da scontare in Egitto. Italiano, 31 annidi Pescara, ma residente a Londra, finito in una cella del Cairo un anno fa per una storia di droga. Secondo la difesa si tratterebbe di una piccola quantità di marijuana. Secondo l’accusa egiziana, invece, Passeri sarebbe un trafficante internazionale di droga. Operato d’urgenza per una presunta appendicite, i medici gli avrebbero trovato in pancia 60 ovuli di stupefacente, come rivelato da Libero a luglio. Non proprio una modica quantità per uso personale. E questo è il caso giudiziario. Poi comincia quello politico. Perché la sinistra prende per buona la versione dell’imputato («Aveva in tasca solo una canna») e si prepara a eleggere Passeri come nuovo martire dei dittatori “amici” della Meloni. L’associazione logica con i casi Regeni e Zaki è fin troppo facile. Ma riecheggia anche il caso Salis, «vittima» della discutibile giustizia ungherese di Orban, altro «amico di». (...)
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