Ilaria Salis, il portavoce insultava anche la Meloni: "Brucia stro***a"
Di male in Salis. Mattia Tombolini, oggi collaboratore dell’eurodeputata protettrice delle case altrui, esultava in prima fila per il rogo del pupazzo gigante di Giorgia Meloni: «Brucia stronza!», ha scritto su Facebook, e nel video che ha pubblicato si sente una voce maschile urlare altrettanto.
L’episodio, dello scorso febbraio, ha destato un certo clamore – non tra la stampa e i politici di sinistra – ma Tombolini era ancora l’autore di Vecchi di merda libro la cui copertina è stata disegnata da Zerocalcare, non l’assistente locale che adesso la Salis paga coi soldi pubblici del parlamento europeo. Tombolini è il direttore editoriale di “Momo Edizioni”, la casa editrice che ha pubblicato Questa notte non sarà breve, il libro di Zerocalcare dedicato alla Salis.
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Il pupazzo, costruito con la base di una fiamma tricolore come il simbolo di Fratelli d’Italia e il volto caricaturale della Meloni, è stato bruciato a Poggio Mirteto, in provincia di Rieti, in piazza Martiri. Tombolini sui social ha scritto che per lui è «un piccolo sogno» aver «dato una mano al Carnevalone Liberato», ché ci era cresciuto e ha sempre pensato «che fosse la festa più bella di sempre».
Quindi ha ringraziato pubblicamente il Circolo Arci, e se qualcuno stava «rosicando», beh, «ciao stronzi, bruciate anche voi!». Qualcuno ci ha provato, sempre su Facebook, a fargli notare che «per manifestare il proprio dissenso ci sono modi migliori» (ha scritto così Francesca, che pur non apprezza la premier); che «era meglio senza la testa della Meloni, sono di sinistra», ha sottolineato Paola, «che brutta questa cosa!». Ma niente, il Tombolini ha risposto che il falò «si fa dal 1861», che sono stati bruciati tutti e va bene così. Negli anni ‘70/’80 si gridava che le sedi del fascismo andavano chiuse con le fiamme. A Poggio Mirteto invece mentre davano fuoco al fantoccio della presidente del Consiglio si cantava “Bella Ciao”. Non che i presenti fossero molti, ma è un altro discorso.
È stato Libero, domenica, a dare conto dell’assunzione di Tombolini: Salis, oltre allo stipendio da circa 15mila euro al mese, dispone di un fondo mensile di altri 29mila per pagare i collaboratori, cifra – quest’ultima – che se un eurodeputato non spende non può trattenere, altrimenti in tre mesi l’onorevole-anarchica avrebbe potuto saldare i 90mila euro che le contesta l’azienda delle case popolari milanesi per l’occupazione abusiva di un alloggio, questa la contestazione. Lo stipendio però le consentirebbe di rientrare in soli 90 giorni in più. Vedremo.
Tombolini gode per l’immagine della premier che va a fuoco e si dice «affascinato» dagli sprangatori rossi: ancora su Facebook ha pubblicato una foto in bianco e nero in cui cinque ragazzi armati di bastone colpiscono un poliziotto in ginocchio. «Ti piace questa?», gli chiede un utente. Tombolini risponde: «Beh, mi affascina in qualche modo la Banda Bellini... anche...», e aggiunge un sorriso stilizzato. Negli anni’70 la famigerata Banda Bellini, nata nella periferia milanese di Casoretto, puniva “sbirri” e “fascisti”. L’arma preferita era la chiave inglese. L’onorevole Salis, la cui elezione a Bruxelles è stata ideata dall’irresistibile duo Bonelli-Fratoianni, quando è stata arrestata a Budapest aveva nello zaino un manganello telescopico. «Per autodifesa», sostiene la 40enne ex insegnante part-time. In Ungheria è accusata di aver preso parte al pestaggio di due attivisti di estrema destra assieme alla Hammerbande, la “banda del martello”, dal nome dell’arma con cui questi giustizieri di estrema sinistra sono soliti massacrare le persone a loro sgradite.
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Il collaboratore della Salis è stato condannato in primo grado a quattro mesi di carcere per aver insultato il sindaco di Casperia (nella Sabina), Marco Cossu, esponente di Fratelli d’Italia. Tombolini è legato alla protettrice delle case anche per la passione per i centri sociali: ci sono foto di lui alla finestra, con il megafono in mano, che si oppone allo sgombero dell’edificio occupato abusivamente dai compagni dell’Alexis. Era il 2017 e gli occupanti si erano barricati. Ci sono tutti i presupposti perché Bonelli e Fratoianni lo candidino. Certo, la Salis poi dovrebbe ricominciare le selezioni, e col curriculum del Tombolini in giro ce ne sono pochi.