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Antonio Tajani sfida la Lega: "Ius Scholae? Né scorciatoia né di sinistra"

 Antonio Tajani

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Dopo le scintille della vigilia sulla cittadinanza agli stranieri tra Forza Italia e Lega, ecco che Antonio Tajani, leader degli azzurri, rilancia sulla questione. "La nostra posizione è sempre stata a favore dello Ius Scholae, che non è una scorciatoia né una cosa di sinistra. Anzi, noi siamo contro lo Ius Soli, perché è demagogico. In ogni caso, la riforma della cittadinanza non è all'ordine del giorno dell'attività di governo". 

A dirlo è il ministro degli Esteri, vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani, in un'intervista a Il Messaggero, rispondendo a una domanda sulle critiche della Lega all'apertura di Forza Italia sullo Ius Scholae, definita ieri una "scorciatoia" in una nota del partito di Via Bellerio. "Non esistono italiani di serie A e di serie B. Guardi che il mio è un cognome arabo. Probabilmente deriva da un architetto che nel '400 è arrivato in Italia dal Nord Africa. La tijaniyya è una corrente spiritualista sufi dell'Islam. Quanti sono gli italiani che hanno origini, magari anche remote e inconsapevoli, in altre parti del mondo? Bisogna conoscere la nostra storia ed essere obiettivi, realistici, lungimiranti", ha aggiunto. "Il modello dell'Antica Roma è di una modernità impressionante. Diventare cittadino romano era un sogno per milioni di persone e la legge regolava questo sogno. La grande apertura, senza discorsi di etnia o razza ma restando rigidissimi nella pretesa del rispetto delle regole, è quella che rende una nazione competitiva", ha osservato ancora Tajani.

"Ben venga il dibattito", ha risposto poi Tajani a una domanda sulle divergenze con gli alleati della Lega per quanto riguarda lo Ius Scholae e la riforma della cittadinanza. "Proprio perché siamo per la difesa dei diritti siamo intransigenti nei confronti di chi non rispetta le regole. In questo non vedo differenza con i nostri alleati. Sull'immigrazione illegale e sulla criminalità, anche quella a opera delle organizzazioni straniere che delinquono in Italia, siamo per la tolleranza zero", ha proseguito. "Il rispetto per le persone e il riconoscimento dell'uguaglianza dei diritti quando sono meritati, non ha nulla a che vedere con il lassismo verso chi compie reati e non si comporta da cittadino italiano come si deve", ha sottolineato. "Lo sa quanti carabinieri e militari di colore abbiamo negli organici delle nostre forze armate", si è chiesto Tajani. "Sono cittadini, c'è chi li chiama 'nuovi italiani', che fanno rispettare le leggi e difendono la patria esattamente come tutti gli altri", ha concluso ancora il vicepremier e leader di Forza Italia.

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