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Roberto Gualtieri, la Capitale è nel caos? Lui minaccia di ricandidarsi

Tommaso Montesano
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Roberto Gualtieri si è ringalluzzito. Sarà il giudizio positivo di Standard and Poor’s sull’affidabilità economico-finanziaria della Capitale – influenzato soprattutto dal sostegno assicurato a Roma dal governo -, ma il sindaco è pimpante come non mai. Non l’ha smosso neanche il grido di dolore di uno che in città qualche peso ce l’ha: Carlo Verdone. L’attore, qualche giorno fa, si è sfogato sulle pessime condizioni in cui versa la Città eterna («non ne posso più, famme scappa’ via»). Poco male: il sindaco su Instagram si loda per la fornitura di 110 autobus ibridi e con enfasi sottolinea come «con circa due settimane di anticipo» ha preso il via il “Piano scuole Ama”, la pulizia intorno agli edifici scolastici.

Sui social è tutto un annuncio, con Gualtieri che passa da un cantiere all’altro con gilet fosforescente e mascherina anti-incendio. L’ex ministro dell’Economia del governo Conte bis, insomma, tira dritto: a mollare non ci pensa proprio. A mezza bocca, conversando con lo youtuber Ivan Grieco su Twitch, ha detto che sì, a ottobre 2026 correrà per un secondo mandato. Del resto, in passato aveva anticipato che lui avrebbe avuto bisogno di un decennio per realizzare il suo programma. E poiché è stato eletto nell’ottobre del 2021, ecco che servono altri cinque anni per completare l’opera. Visto lo stato in cui versa la Capitale, più che un proposito quello del primo cittadino somiglia a una minaccia.

 

 

 

Ai freddi numeri dell’agenzia di rating americana, ad esempio, è lecito opporre le testimonianze di chi, ad agosto, si trova a fronteggiare la piaga degli incendi. Ieri c’è stato un nuovo rogo, stavolta in un campo nomadi, a Guidonia, alle porte di Roma. Ma il 31 luglio c’è stato l’incendio a Monte Mario e domenica scorsa quattro roghi hanno devastato altrettante aree tra Casal Lumbroso-Aurelio, Pisana, Magliana e Trigoria con tanto di evacuazione del parco acquatico Hydromania, affollatissimo. Gualtieri si culla tra le tre “B” di Standard and Poor’s, ma dovrebbe dare un’occhiata ai numeri di Governance poll, l’analisi annuale di Noto sondaggi sulla popolarità degli amministratori locali. Il primo cittadino del Pd, trai sindaci, occupa il 78esimo posto. Il penultimo. La rilevazione testa il consenso attuale e lo paragona con quanto ottenuto alle urne. Ebbene, eletto con 60,2% al ballottaggio, oggi Gualtieri si attesta al 45%. E lo scorso anno era al 50%. Su questo giornale, ieri, Antonio Socci ha ricordato cosa attende Roma nei prossimi mesi: il Giubileo. Per il quale sonoattesi 35milioni di visitatori. Eppure in vista di questo appuntamento è stata avviata solo la metà dei cantieri delle opere previste.

La Capitale rischia una figuraccia mondiale. Tanto per dirne una: solo grazie al pressing del centrodestra è stato deciso di spostare di qualche metro una delle tensostrutture allestite per i senzatetto. Dalla “vetrina” di piazza dei Cinquecento, difronte alla stazione Termini, alla più laterale via Marsala. Ma il problema resta. Così come resta il problema dell’aumento della tassa sui rifiuti che i romani si sono visti recapitare a luglio nella cassetta della posta (novità: l’amministrazione ha inviato anche i bollettini per pagare in tre comode rate, bontà sua). Le tariffe aumentano, la raccolta dei rifiuti langue. Passeggiare per Roma è una prova di “giochi senza frontiere”: i marciapiedi, luridi, sono sedi permanenti per mercatini in stile suk arabo. E interi quartieri sono ostaggio di una “movida” senza freni né controllo.

 

 

 

E se invece di camminare a qualcuno viene la tentazione di affidarsi ai mezzi pubblici, auguri: è un’impresa perfino verificare, sul sito di Atac, la municipalizzata del trasporto pubblico, quali stazioni della metropolitana sono aperte (Ottaviano, porta d’accesso al Vaticano, sarà chiusa fino al 10 settembre; Spagna, cuore del centro storico, riaprirà il 4 ottobre; Furio Camillo, collegamento per la zona sud-est, il 4 novembre e fino al 25 agosto non funzionerà l’intera tratta Termini-Battistini). Una consolazione c’è: almeno non si rischierà la pelle, visto che borseggi, rapine e coltellate sono ormai il pane quotidiano sulle linee della metropolitana. Una situazione esplosiva che ha spinto il governo (di centrodestra) a istituire una sezione specializzata della Polizia - Polmetro - per la sicurezza di stazioni e convogli.

 

 

 

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