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Bologna, il Nyt fa a pezzi la città amministrata dal Pd: "Prima era dotta, ora c'è solo la mortadella"

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Il New York Times, il giornale per antonomasia della sinistra radical chic newyorchese e planetaria, fa a pezzi la Bologna amministrata dal Pd. Con un articolo in prima, firmato tra l'altro da una bolognese doc - Ilaria Maria Sala -, il quotidiano americano critica senza giri di parole il più grande fortino della sinistra italiana. Nel pezzo si elencano tutti i problemi del capoluogo emiliano-romagnolo: dall'invasione dei turisti alle follie ideologiche urbane. A salvarsi c'è solo la mortadella. E come darle torto. “Quando torno nella mia città vedo le differenze con più chiarezza”, scrive Ilaria Maria Sala nel pezzo che certamente non avrà fatto felice il sindaco del capoluogo, Matteo Lepore.

"Degrado" e "Invasione turistica". Ma grazie al cielo c'è la mortadella: il simbolo culinario di una lunga tradizione di produzione di salumi. L'unico elemento, secondo l'autrice dell'articolo, di aggregazione turistica. Poi poco altro. La città dotta è diventata grassa. “Per secoli - scrive Sala - Bologna è stata la Grassa, la Dotta e la città delle Torri. Adesso gli studenti vengono espulsi, la Garisenda rischia di crollare e solo il grasso (ovvero la mortadella, ndr.) regna supremo”.

 

 

Bologna è stata quasi sempre amministrata dalla sinistra. Prima dai comunisti e oggi dal Partito democratico. È diventata quasi una sorta di laboratorio ideologico woke, dove regnano le assurdità come il limite di velocità fissato da Lepore ai 30 all'ora. E ora anche all'estero si stanno accorgendo di questo degrado urbano e politico.

 

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