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Parigi 2024, Bonelli contro la destra: "Medievale". Ma si scorda di Melenchon

Angelo Bonelli

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Quando, lo scorso 7 luglio, il voto francese ha sancito la vittoria del Nuovo Fronte Popolare, compresa France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, tutta la sinistra italiana ha inneggiato al «grande risultato rosso-verde di NFP! Uniti si vince, avanti in Italia per un’alleanza democratica, antifascista, progressista ed ecologista».

Parole e musica di Angelo Bonelli, leader dei Verdi, che ieri non ha mancato di bacchettare la levata di scudi contro la deleteria Cerimonia di apertura dei Giochi: «La desta italiana, da Salvini a Meloni, con la loro polemica sui Giochi olimpici si è ridicolizzata in tutto il mondo. Sono così omofobi e ossessionati che vedono gay da tutte le parti, dal Festival di Sanremo alla festa di Santa Rosalia. Il punto è che loro sono il medioevo».

Un pistolotto rilasciato a favore di agenzie che vince la medaglia d’oro degli autogol. Bonelli infatti dovrebbe estendere il suo concetto di medioevo anche all’amico Mélenchon, che in un post sul blog pubblicato sul suo blog, si è detto sì «travolto» dallo spettacolo e dallo «spirito ribelle» messo in scena dal contestatissimo Thomas Jolly, prima però di chiedersi il «perché» di quella ridicola trovata dell’Ultima Cena, una «scena di derisione e di scherno del cristianesimo».

Se da una parte il mangiapreti e leader della sinistra estremista francese «rifiuta di entrare nella critica della blasfemia», dall’altra si trova sulle stesse posizioni dello scandalizzato clero d”Oltralpe e si chiede: «Che senso ha rischiare di ferire i credenti? Anche quando siamo anticlericali! Quella sera stavamo parlando al mondo. Tra i miliardi di cristiani nel mondo, quante persone coraggiose e oneste ci sono e che la fede aiuta a vivere e sanno partecipare alla vita di tutti, senza dare fastidio a nessuno?». Una visione evidentemente retrograda e «medievale», stando al Bonelli-pensiero. Lo spiegherà anche a Mélenchon?

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