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Bari, Antonio Decaro passa all'incasso: quanti soldi prende come assegno di fine mandato

 Antonio Decaro

Annarita Digiorgio
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Il neo sindaco di Bari, Vito Leccesse, ex capo di gabinetto prima di Emiliano e poi di Decaro, non riesce a fare una sua giunta, tra i laforgiani, il Pd, e le civiche che litigano per le poltrone. E allora ha nominato una giunta con tutti gli assessori di Decaro. A sottolineare, ancora una volta, di essere solo la sua marionetta, e il comune di Bari solo una pedina perla prossima candidatura di Decaro alla presidenza della regione Puglia. Nel frattempo martedì prossimo il nuovo Consiglio comunale di Bari nell’assestamento di bilancio voterà per l’indennità di fine mandato all’ex sindaco Antonio Decaro.

L’assegno di liquidazione per l’europarlamentare Pd ammonta a più di 35 mila euro. La buonuscita che la legge nazionale riconosce agli amministratori pubblici locali, dopo che il governo Draghi gli ha alzato lo stipendio. L’assegno arriverà a Decaro nel bel mezzo della polemica, tutta pugliese, per l’assegno di fine mandato ai consiglieri regionali. Come arriva l’estate, arriva in Puglia la proposta del Pd per reintrodurre il “tfm” in regione. E ogni anno, puntualmente, viene bocciato a furor di popolo. La proposta arriva sempre dalla maggioranza, anzi dal partito democratico. Il suo paladino è Donato Pentassuglia, decariano assessore regionale all’agricoltura. Che lotta come un leone nei sottoscala del palazzo per reintrodurre la buonuscita, ma non ha mai il coraggio di difenderla di fronte all’opinione pubblica o al consiglio regionale.

 

Questa volta, appena il Pd ha ripresentato la pdl per reintrodurla, è scattata la sollevazione popolare della Cgil (mentre tace la Cisl, di cui l’assessore Pentassuglia è dirigente). Altrettanto contraria è stata Confindustria. Come la pancia dei 5 stelle. A quel punto è intervenuta direttamente Elly Schlein da Roma, minacciando l’espulsione dal Pd dei consiglieri che avrebbero votato il reintegro. Ma perchè ciò che viene imposto per i consiglieri regionali, non vale per Antonio Decaro? E per tutti gli altri sindaci d’Italia? Lo stesso Michele Emiliano da sindaco di Bari ha incassato come trattamento di fine mandato poco meno di centomila euro.

Due giorni fa il governatore pm tuonava in consiglio regionale contro la reintroduzione che «sarebbe un nostro giusto diritto, ma non ha il favore dell’opinione pubblica». Emiliano nel suo intervento se l’è presa anche con Nichi Vendola chiamandolo testualmente «furbastro» perchè «ha eliminato il trattamento di fine mandato per i futuri consiglieri regionali, ma non per lui. E infatti Vendola ha perso il consenso del popolo» ha commentato Emiliano. Lui invece sa bene come conquistarlo.

 

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