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No Tav, Matteo Salvini durissimo: "Solo dei delinquenti, che fine devono fare"

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In Piemonte li conoscono bene. Incappucciati. Con le tute nere, gli occhialini di plastica a proteggere il volto, lo zainetto leggero. Sono i No Tav, i soliti violenti asserragliati nella Val di Susa. Sabato 27 luglio un migliaio di persone si è messa in marcia in direzione del cantiere San Didero. L'obiettivo, neanche a dirlo, è abbattere le reti per entrare. Poi dai boschi sopra Chiomonte, alcuni manifestanti hanno lanciato pietre e bombe carta sulla testa dei poliziotti. "Fino alla vittoria", si sente urlare dal corteo.

I fatti piemontesi hanno suscitato lo sdegno di molte persone. Tra queste c'è anche il segretario della Lega Matteo Salvini, che su X ha commentato: "Questi delinquenti sono contro il progresso, contro lo sviluppo, contro il lavoro - ha scritto il vicepremier -. Nessuna tolleranza per chi usa la violenza e attacca le nostre Forze dell’Ordine cercando di fermare opere strategiche per il nostro Paese".

 

 

Dello stesso avviso anche la vice-capogruppo di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli. "Chi ancora pensa che non serva il pacchetto sicurezza dovrebbe fare un salto in Val Susa per rendersi conto di come la prepotenza che sfocia costantemente in violenza debba essere punita. L’ennesimo episodio violento avvenuto in prossimità del cantiere Tav dimostra quanto le misure del governo Meloni siano essenziali - ha ricordato la Montaruli -. Andiamo avanti con il provvedimento per portarlo (il Dl Sicurezza, ndr) in Aula entro la pausa estiva, convinti che sia la migliore risposta a chi si macchia di una continua opera di sabotaggio e di sovversione. La nostra vicinanza - ha poi aggiunto - va agli agenti e la dimostriamo in queste ore difendendo le norme volute da Giorgia Meloni e dal suo esecutivo". 

 

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