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Prof fascista del Pd, Anna Ascani contro Valditara: "Spero di aver capito male"

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Era stata tra le prime a tirare in ballo il ministro Giuseppe Valditara, sulla questione del "professore fascista" del Tuscolano. E oggi Anna Ascani non a caso è stata tirata in ballo dallo stesso ministro, che su X ha annunciato una clamorosa rivelazione sul docente dell'istituto Pirelli di Roma ripreso in foto e video mentre si esibiva in gesti offensivi, razzisti, omofobi, a sfondo sessuale in classe con i suoi studenti e, per finire, in saluti romani

Un corollario dell'orrore di cui si è reso protagonista, colpo di scena, "un ex dirigente del Pd abruzzese e convinto antifascista", scrive Valditara. Che prosegue: "Chi si è precipitato a chiedermi dichiarazioni di condanna e di stigma verso il 'pericoloso eversore' ha fatto una pessima figura. Peccato che fra costoro vi sia anche una autorevole esponente del Pd, Anna Ascani, vicepresidente della Camera, che quantomeno per il ruolo ricoperto avrebbe dovuto usare maggiore prudenza e toni più misurati e istituzionali".

 

 

 

Logico l'imbarazzo tra Pd e M5s, che però non rinunciano alla polemica e per salvare la faccia rintuzzano. Parte la Ascani, chi eri scriveva: "Valditara, il ministro castigatore, quello delle punizioni e della scuola-caserma che dice? Non pervenuto. Su episodi tanto gravi non puo' cavarsela tacendo". E che oggi prosegue: "Spero di aver capito male. Ha davvero aspettato di verificare che partito voti il professore prima di stigmatizzare immagini, espressioni e comportamenti? Dunque se il professore fosse stato un elettore della Lega o di un altro dei partiti che sostengono il suo governo lei sarebbe rimasto in silenzio?".

 

 

 

"Ieri le ho chiesto, con parole che la invito a rileggere, di condannare i fatti. Così come altre volte non ha esitato di fronte a episodi molto meno gravi. Guadagnandosi sul campo l'epiteto di ministro castigatore. Eppure lei non ha ritenuto di dire una sola parola fino a quando non ha trovato il modo di farne occasione per una polemica sciocca, che rivela casomai un uso di pesi e misure diversi inquietante. Se dovesse capitare ancora di trovarsi di fronte a fatti come quelli, ministro, non aspetti di verificare l'eventuale appartenenza politica di chi ne è protagonista prima di difendere l'onorabilità della scuola e i suoi studenti. Quando tornerà a fare il militante semplice del partito di Salvini potrà concedersi uscite come questa. Fino ad allora lei rappresenta la scuola. Tutta. E ha il dovere di tutelarla". 

 

 

 

Anche i 5 Stelle si presentano doppiamente indignati: "Abbiamo un ministro dell'Istruzione che riduce il caso grave di un docente che avrebbe espresso atteggiamenti razzisti, omofobi e fascisti a una mera questione di casacche. Giuseppe Valditara ci informa infatti che il prof del Pirelli sarebbe un dirigente del PD abruzzese, come se questo lo giustificasse in qualche modo o svilisse chi come noi ha chiesto al ministro di fare luce sulla vicenda che lo ha coinvolto. Ma chi se ne frega di quale partito è quel prof? Il dovere di un ministro è verificare quanto accaduto ed intervenire se necessario, non indagare quale sia il partito di questo o quel docente. Siamo di fronte all'ennesima polemica politica becera sulla pelle della scuola in cui a fare una pessima figura è proprio Giuseppe Valditara. Ma d'altronde è abituato", scrivono in una nota gli esponenti grillini in Commissione Cultura alla Camera Antonio Caso e Gaetano Amato. Una domanda a cui forse nessuno risponderà: ma se il professore fuori controllo fosse risultato con la tessera di un altro partito in tasca, magari di centrodestra, nessuno tra le fila delle opposizioni avrebbe tirato in ballo i partiti di governo? Nessuno nessuno? Peraltro, al momento, non risultano prese di distanze del Nazareno dall'insegnante. 

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