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Toti si dimette, Sansa esulta: "Abbiamo vinto noi"

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"Si chiude l'era Toti, abbiamo vinto!". Può sembrare uno scherzo, ma sono le parole serissime di Ferruccio Sansa, capogruppo della Lista Sansa in Regione Liguria ed ex sfidante del governatore Giovanni Toti sconfitto alle elezioni del 2020. . 

"Quando siamo entrati in consiglio regionale con la nostra lista - spiega l'ex giornalista del Fatto quotidiano ed ex candidato governatore del centrosinistra -  avevamo l'obiettivo di fare in modo che finisse il 'totismo' e oggi sento che abbiamo vinto perché è finito un modo di fare una politica dove gli interessi di chi finanzia vengono prima dei cittadini".

 

 

 

Qualcuno, non solo dal centrodestra, potrebbe dire che a vincere è stata la magistratura, dal momento che Toti si è dimesso dopo quasi tre mesi di arresti domiciliari perché indagato per corruzione nella maxi-inchiesta di Genova, ma Sansa tira dritto per la sua strada: "La nostra non era una battaglia contro Toti ma per fare in modo che prevalesse la politica migliore - ha detto - che prevalessero le imprese che facevano le offerte migliori, che si spendesse meglio in denaro pubblico a vantaggio di imprenditori e cittadini. La cattiva politica è anche un danno economico enorme. Oggi la Liguria ha 8 miliardi di euro che vengo dal Pnrr e dall'Europa, non possiamo spenderli male".

 

 

 

Con Sansa esulta il centrosinistra, che conta di presentarsi da favorito alle prossime regionali, il cui termine è ancora da stabilire. Un voto che dovrà dare un segnale importante, secondo il consigliere: "Serve un campo di forze che vogliono il cambiamento - sottolinea - e mi auguro che anche la destra voglia fare una proposta politica completamente diversa, governare la Liguria e non comandarla e creare un centro di potere, come aveva fatto per certi aspetti prima il centro sinistra e come ha fatto Toti. Cerchiamo di governare la Liguria, con una proposta politica che cambi completamente pagina. Io vorrei fiducia, speranza e cambiamento, perché di questo hanno bisogno i cittadini - conclude Sansa -. Meglio un amministratore che non sempre dice quello che pensa ma di cui si possono fidare". 

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