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Carlo Nordio sul dossier Ue: "Sorpresi e indignati da alcuni organi di stampa"

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"Sorpresi e indignati per la falsa rappresentazione che alcuni organi di stampa hanno dato sul rule of law pubblicato ieri. Al contrario, nel valutare il settore chiave dei sistemi giudiziari, l’Italia risulta promossa sotto tutti i parametri. In particolare, nelle sei Raccomandazioni conclusive, in numero pari alla media europea, non vi è alcun invito a modificare i recenti provvedimenti adottati sui reati contro la Pa”.

 Così in una nota il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, commenta la relazione sullo Stato di Diritto diffusa ieri dalla Commissione Ue e salutata da Pd, Movimento 5 Stelle e stampa d'area progressista come una condanna politica nei confronti di Giorgia Meloni e del governo di centrodestra in carica. Peccato che, come sottolineato da Libero in edicola oggi, le fonti su cui la Commissione ha elaborato il report siano l'Anac guidata da un presidente d'area Pd, Ong e toghe rosse.

"Per quanto poi riguarda l’efficienza della Giustizia – aggiunge non a caso il Guardasigilli –, è stato dato atto che le politiche giudiziarie adottate a livello nazionale, in questi due anni, hanno consentito di conseguire i risultati attesi garantendo all’Italia il titolo di Stato Membro primo nel parametro valutativo della efficacia. Abbiamo ricevuto il plauso della Commissione europea anche sotto il parametro della qualità del servizio. Sono stati apportati miglioramenti significativi nell'assunzione di nuovi magistrati e personale amministrativo e gli addetti all'Ufficio del Processo hanno migliorato la produttività e la qualità del sistema giudiziario".

La Commissione – aggiunge – premia l’Italia anche sotto l’aspetto della digitalizzazione. Elementi positivi emergono anche dalla valutazione del quadro anticorruzione che certifica a nostro favore il compimento di ‘ulteriori progressi nell'adozione di una legislazione globale in materia di conflitti di interessi’". "Proseguiremo in questa direzione per migliorare ulteriormente. Resta l’amarezza per una falsa rappresentazione nociva all’immagine del Paese che sembra riflettere la volontà di una strumentale polemica piuttosto che rilevare il lavoro fatto sulla Giustizia che è stato così tanto apprezzato dalla stessa Commissione", conclude Nordio. 

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