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La Russa scrive a La Stampa: "Sono stato travisato". La sprezzante risposta di Malaguti

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Ha scritto una lettera a La Stampa, Ignazio La Russa, per dire ancora una volta la sua sul caso di Andrea Joly, giornalista del quotidiano torinese aggredito sabato sera da quattro militanti di CasaPound fuori dal circolo Asso di Bastoni, sempre a Torino. Nessun "rimbalzo" in prima pagina, però: le spiegazioni del presidente del Senato dopo le nuove, furiose polemiche per le sue parole alla Cerimonia del Ventaglio di martedì, vengono quasi ignorate da Andrea Malaguti, direttore de La Stampa che le relega a pagina 29 con pochissime righe di risposta-non risposta, decisamente sprezzanti. 

In prima pagina, spazio al messaggio di Sergio Mattarella che viene interpretato come una condanna implicita non solo di CasaPound, ma di La Russa stesso, a una intervista allo storico (di destra) Franco Cardini, "Da La Russa troppe ambiguità" e a un commento di Gianluca Nicoletti dal titolo "L'estremismo violento dei conigli mannari".

 

 

 

Si arriva così alla pagina 29, quella dei commenti, per scoprire che La Russa ha provato a difendersi dagli attacchi. "Mai ho detto o pensato che Joly 'DOVEVA' qualificarsi" come giornalista, come riportato in un titolo del quotidiano in cui "le mie parole testuali e il mio pensiero sono state totalmente travisate da questo virgolettato", scrive il presidente del Senato, ribadendo di avere "condannato ripetutamente senza se e senza ma, la violenza esercitata sul giornalista". 

"Semplicemente - prosegue la seconda carica dello Stato -, non avendolo fatto e presumendo che gli aggressori non lo conoscessero, si può e si deve parlare di una inaccettabile aggressione, anch'essa senza sconti o giustificazioni, verso un cittadino, ma non si può presentare l'accaduto come un attentato alla libertà di informazione. In sostanza, bisogna condannare fortemente la odiosa aggressione, come ho sinceramente fatto senza però sostenere che vi era stata la inaccettabile volontà di impedire l'esercizio del diritto di cronaca che non può mai essere impedita. Ecco cosa intendessi dire". 

 

 

 

"Semmai - osserva ancora La Russa - mi sarei aspettato critiche, più o meno giustificate e stranamente quasi assenti, per avere anche affermato che a mio avviso non sembra plausibile l'affermazione del giornalista secondo cui lui sarebbe capitato per caso, in quelle precise circostanze di luogo e di tempo, davanti alla sede di quel circolo. Avrei preferito che, se non fosse stato un caso, avesse dichiarato sinceramente che era li per l'esercizio della funzione". "Come vede, nelle mie parole nulla che contraddice al mio ruolo e anzi, solo puntuali, e non dovute, sincere risposte alle domande che mi sono state poste durante la cerimonia del Ventaglio in cui, innovando, ho dato la parola ai giornalisti che lo desideravano. Da parte mia, come mi è stato riconosciuto anche ieri, c'è sempre stata la massima disponibilità al confronto con la stampa. Spero di non dovermene mai pentire", conclude La Russa. Ed ecco la risposta in calce di Malaguti: "Confortati dalle parole del Presidente della Repubblica, preferiamo pubblicare questa lettera senza replica per il rispetto che si deve alla carica".

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