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Luca Zaia, tam-tam a Venezia: "Se ti candidi, noi ti appoggiamo"

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Da governatore a Doge (in questo caso davvero di Venezia) il passo è più breve di quanto s'immagini. Soprattutto se sei abituato a raccogliere un consenso quasi plebiscitario sul tuo territorio. È il caso del presidente del Veneto Luca Zaia che, dopo la fine del suo mandato in Regione e la vicenda giudiziaria che sta coinvolgendo Luigi Brugnaro, potrebbe candidarsi a diventare il primo cittadino di Venezia. Insomma, quello che per tutti è sempre stato il Doge, potrebbe diventare Doge "davvero". Al momento, il leghista nega tutto: è concentrato sul suo lavoro e dice di non pensare a incarichi istituzionali futuri. Ma, secondo quanto riporta il Corriere, sarebbe gli stessi veneziani a coinvolgerlo nel progetto.

La spinta a candidarsi a sindaco di Venezia arriva proprio dai suoi cittadini. Ma, soprattutto, da alcune realtà economiche, sociali e religiose importantissime nella Laguna. C'è infatti chi lo ferma tra le calli, chi lo tempesta di telefonate, chi ancora gli invia messaggi di sostegno: "Luca, se ti candidi noi ti appoggiamo". Persino Brugnaro, attuale primo cittadino di Venezia, aveva commentato: "Zaia sarebbe un buon sindaco".

 

 

Ma Luca Zaia, oltre che sull'appoggio dei veneziani, può contare anche sulle proprie ambizioni personali. Venezia è un gioiello di levatura internazionale, conosciuta e apprezzata dall’Asia all’America, un concentrato di storia, di arte e di cultura con pochi eguali al mondo. Chi la guida, se la sa gestire con il carisma e la visione giusta, può diventare un protagonista assoluto.  Più di un governatore, più di un ministro, se ci si pensa. Tutto questo, per il presidente veneto uscente, senza doversi spostare se non di qualche centinaio di metri (niente trasferte a Roma o a Bruxelles, per intenderci, sempre viste di traverso), con una evidente rassicurazione sul mantenimento dell’attuale qualità della vita.

 

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