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Sergio Mattarella sul giornalista aggredito: "Senza obbligo di sconti, atti eversivi"

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"Garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell'informazione. A questo valore le istituzioni della Repubblica devono rivolgere la massima attenzione e sostegno". Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la tradizionale Cerimonia del Ventaglio al Quirinake.

"Si è aperta la discussione sulla opportunità di una nuova legge organica sull'editoria, come avvenuto in precedenti occasioni di svolta in questa industria - aggiunge - è inevitabile tenere conto della evoluzione tecnologica che ha mutato radicalmente diffusione e fruizione delle notizie". "E' responsabilità della Repubblica e della Unione Europea che i valori del pluralismo si affermino anche nei nuovi ambiti e si creino le condizioni per accompagnare la transizione in atto. Ai giornali, alla stampa, alla radio e alle tv, si sono affiancate oggi le piattaforme digitali, divenute principali responsabili della veicolazione di contenuti informativi. Appare singolare che a un ruolo così significativo corrisponda una convinzione di minori obblighi che ne derivano, con una tendenza, del tutto inaccettabile dei protagonisti a sottrarvisi".

JOLY E CASAPOUND - Il presidente è quindi intervenuto anche sulle polemiche relative all'aggressione subita da Andrea Joly, cronista della Stampa, da parte di alcuni militanti di CasaPound a Roma. "Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l'informazione è esattamente questo. Come anche a Torino nei giorni scorsi. Documentazione di quello che avviene, senza obbligo di sconti. Luce gettata su fatti sin lì trascurati. Raccolta di sensibilità e denunce della pubblica opinione. Canale di partecipazione e appello alle istituzioni". 

 

 

 

"GLI ATTENTATI E L'ODIO" - Più in generale, riflette ancora Mattarella, si registra "un aspetto inquietante: il diffondersi di una sub cultura che si ispira all'odio. Una violenza che da verbale diventa frequentemente fisica. Nei giorni scorsi il tentativo di grave attentato a Trump; in maggio quello, di più pesanti conseguenze al primo ministro slovacco, Fico; nello stesso mese quello all'ex sindaca di Berlino, Giffey, che ha fatto seguito ad altri attentati contro esponenti politici in Germania, talvolta con conseguenze mortali; due anni fa l'attentato al marito di Nancy Pelosi, sopravvissuto a fatica. È fondamentale e doveroso ribadire la condanna ferma e intransigente nei confronti di questa drammatica deriva di violenza contro esponenti politici di schieramenti avversi trasformati in nemici", è il monito di Mattarella che registra anche "un crescente antisemitismo, l'aumento dell'intolleranza religiosa e razziale, che hanno superato il livello di guardia".

"CARCERE, CONDIZIONI STRAZIANTI" - "Vi è un tema che sempre più richiede vera attenzione: quello della situazione nelle carceri. Non ho bisogno di spendere grandi parole di principio: basta ricordare le decine di suicidi, in poco più dei sei mesi, quest'anno. Ma vorrei condividere una lettera che ho ricevuto -per il tramite del Garante di quel territorio - da alcuni detenuti di un carcere di Brescia: la descrizione è straziante. Condizioni angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un Paese civile, qual è - e deve essere - l'Italia". 

LA BATTUTA SULLA SINDACA - Durante la cerimonia il presidente, citando gli esponenti politici vittime di attentati, soffermandosi sul caso dell'ex sindaca di Berlino Giffey si è lasciato andare a un battuta: "Ex sindaca, spero che si possa ancora dire", con un chiaro riferimento al ddl di un senatore della Lega, poi ritirato, che vietava la declinazione al femminile dei titoli istituzionali. 

 

 

 

LA GUERRA E HITLER - "L'Italia è impegnata, con convinzione, a sostegno dell'Ucraina. Insieme alla quasi totalità dei Paesi dell'Unione e insieme a quelli dell'Alleanza atlantica", ha ribadito quindi Mattarella riconoscendo come "si registra una fatica maggiore nelle pubbliche opinioni sull'impegno per l'indipendenza dell'Ucraina. È vero. A nessuno - comprensibilmente - piace un'atmosfera in cui la guerra abbia prolungata presenza, anche se non vi si è coinvolti. Come non lo è l'Italia. Pensiamo a come appare questo spettacolo di guerre agli occhi dei nostri giovani, che ritengono Erasmus e Schengen talmente naturali da non ritenerli più una conquista ma una condizione ovvia, dalla Scandinavia a Malta, da Lisbona a Bucarest". "Aggiungo personalmente che spinge a grande tristezza vedere che il mondo getta in armamenti immani risorse finanziarie, che andrebbero, ben più opportunamente, destinate a fini di valore sociale. Ma chi ne ha la responsabilità? Chi difende la propria libertà - e chi l'aiuta a difenderla - o chi aggredisce la libertà altrui?". Quindi il riferimento al tentativo di Hitler di invadere la Cecoslovacchia nel 1938.

NOI E GLI USA - "Sulle elezioni negli Stati Uniti d'America può dire soltanto che alcuni aspetti delle vicende delle presidenziali negli Stati Uniti d'America evidenziano la vitalità del confronto democratico di quel grande Paese. L'Italia - ha ricordato il presidente - ha rapporti di tradizionali amicizia e vicinanza con Washington, maturati all'indomani della Seconda Guerra mondiale con il generoso contributo alla ricostruzione offerto con il Piano Marshall e il sostegno alla nostra democrazia, consolidatosi nell'Alleanza Atlantica e in altri numerosi contesti delle organizzazioni internazionali. I vincoli di condivisione di valori dei nostri due popoli rafforzano i rapporti tra gli Stati e ne consentiranno la costante crescita".

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