Affitti brevi, altro agguato del Pd: l'ultimo attacco alla proprietà privata
Limiti al numero di appartamenti destinati agli affitti brevi. E sanzioni fino a 14mila euro per chi non è in regola. Eccolo l’attacco alla casa orchestrato dal Pd. Attacco che prende la forma di una proposta di legge depositata a Montecitorio il 20 ottobre del 2023 da un folto stuolo di deputati dem, tra cui la segretaria Elly Schlein, l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza e l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini. L’obiettivo è chiaro e viene indicato nell’introduzione: «Contrastare, in particolare nei comuni ad alta tensione abitativa, il problema sempre più evidente della scarsità di alloggi destinati alla locazione residenziale di lunga durata e del conseguente impoverimento del tessuto economico e sociale dei centri storici». Il fine, insomma, è nobile; il mezzo molto meno. Anche perché determina una significativa compressione della proprietà privata, sia per le imprese che per i privati.
La proposta di legge, che va a modificare la legge n. 431 del 9 dicembre 1998, conferisce ai comuni capoluogo di provincia e a quelli «ad alta tensione abitativa» la facoltà di stabilire tramite un regolamento «la soglia massima di unità immobiliari ad uso abitativo, da aggiornare ogni cinque anni, che possono essere oggetto di locazione breve». Il limite oltre il quale scatta l’impossibilità di dare in affitto per periodi inferiori ai 30 giorni può variare non solo tra una città e l’altra, ma anche all’interno della stessa città (...)
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