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Andrea Joly e Casapound? Con Pd e M5s al governo più giornalisti aggrediti

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C’è un brutto clima, in Italia. Soprattutto per i giornalisti. E di chi è la colpa? Bè, naturalmente del governo di destra. È questo che sentiamo ripetere da domenica mattina, dopo che si è diffusa la notizia dell’aggressione ad Andrea Joly, cronista della Stampa, davanti a un pub torinese frequentato da militanti di CasaPound. A Joly è arrivata la solidarietà di tutti i partiti presenti in Parlamento, compresi quelli della maggioranza. Ma la sinistra si è spinta oltre. Approfittandone per colpire Giorgia Meloni e il suo esecutivo.

«Questo attacco barbaro a un cronista, colpevole solo di svolgere il proprio lavoro», ha commentato Angelo Bonelli di Avs, «è l’ennesimo colpo alla libertà di stampa e ai principi democratici. Basta parole, l’Italia non è più un Paese sicuro». «Quanto accaduto», ha attaccato Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, «chiama in causa il ministro dell’Interno e la presidente del Consiglio perché l’aggressione a un giornalista è una minaccia alla libertà dell’informazione. Questa minaccia è stata portata da un’organizzazione, CasaPound, che non è solo “parafascista”, come si dice abitualmente, ma fascista e come tale va sciolta. Ora Giorgia Meloni comprenderà meglio perché si chiede a lei di dirsi antifascista» (...)


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