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Carlo Giuliani, il delirio di Nicola Fratoianni: "Violenza con obiettivo preciso"

Nicola Fratoianni

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"La violenza al G8 di genova, Carlo Giuliani ucciso, la macelleria alla Diaz e Bolzaneto, furono scatenate con l'obiettivo preciso di porre fine a un movimento che continuava a crescere. Oggi, come allora, il futuro è di chi lo costruisce, scegliendo da che parte stare". Questo il messaggio social postato su X da Nicola Fratoianni. Il segretario di Sinistra italiana, nel ricordare Carlo Giuliano, del quale oggi ricorre l'anniversario della scomparsa -, ha puntato il dito contro le forse di polizia e l'allora governo guidato da Silvio Berlusconi. Secondo il deputato comunista, dietro la morte del manifestante ci sarebbe stata una ragione precisa.

Dello stesso avviso anche il segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. "Non è memoria retorica, è giustizia mancata, sono i colpevoli dei giorni della Diaz, di Bolzaneto, della repressione nei cortei, che hanno soltanto fatto carriera, che non hanno pagato per i loro crimini - ha scritto in una nota -. È parte della nostra storia che non dimentica chi c'era e che ormai appartiene anche a chi se ne sente raccontare".

 

 

"Noi non molliamo perché oltre alla necessità e all'opportunità di ricordare quello che è successo 23 anni fa vogliamo che prima o poi giustizia venga fatta - ha commentato il padre di Carlo Giuliani -. Non è facile in questo Paese dove le contraddizioni anche rispetto alla giustizia sono continue ma noi insistiamo. Certo, un governo di destra è la cosa meno proponibile per cercare di ottenere giustizia in un Paese.  La presenza dei giovani è uno dei dati emozionanti di giornate come queste - ha sottolineato - che vogliono ricordare l'ingiustizia subita da Carlo. Io mi auguro che questi giovani comprendano le ragioni di quella ingiustizia e sappiano decidere di aiutare i loro padri e i loro nonni a correggere un po' le disavventure di questo paese".

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