Nicola Fratoianni, sceneggiata contro Toti dal palco: "Indecente, dimettiti"
Il giorno della sceneggiata in Liguria: le opposizioni raccolte in piazza per chiedere le dimissioni di Giovanni Toti, indagato e ai domiciliari e raggiunto proprio nelle ultime ore da una seconda misura di custodia cautelare. Ma i compagni raccolgono un discreto flop: a chiedere il passo indietro del governatore ci sono poche, pochissime persone, forse 2mila a voler essere di manica larga. Insomma, il "campo largo" raccoglie pochissimi adepti: dimissioni ed elezioni subito sono messaggi che, evidentemente, convincono pochissimo.
Dunque, largo agli interventi. Presente ovviamente Nicola Fratoianni, che usa i consueti toni da Savonarola: "La scena che ha offerto il governo di questa regione è indecente e bisogna dare una risposta che è quella che un Paese normale dovrebbe prevedere: le dimissioni", spara ad alzo zero il leader di Sinistra Italiana. "E lo dovrebbe capire questa maggioranza a partire dal ministro della Giustizia Carlo Nordio che commenta la sentenza del Riesame. Hanno descritto Bari come la peggiore cupola mafiosa e qui non riescono a dire una cosa semplice ossia 'dimettiti', ma non lo fanno perché come dimostra Venezia c'è un problema che riguarda non il reato ma la natura politica. Noi vogliamo che in questa regione si vada a votare e vogliamo proporre uniti e unite un'alternativa", conclude Fratoianni.
A stretto giro, ecco il suo sodale, Angelo Bonelli: "Si vada subito al voto, il presidente Toti si difenda nelle aule giudiziarie come è giusto che sia, ma a essere processati non sono i cittadini della Liguria che hanno diritto di essere governati. Si eserciti la democrazia: spero che questa destra non abbia paura della democrazia. Quindi, si vada subito al voto", intima il leader dei Verdi. "È necessaria l'unità delle opposizioni su un programma, noi siamo pronti al confronto. Prima il programma, poi i candidi li vediamo", conclude.
Immancabile, infine, Elly Schlein: "Non è una piazza delle opposizioni, ma dell'alternativa, del cambiamento per la Liguria in cui voi, qui presenti, dovete essere protagonisti per dare vita a un progetto in cui a tenerci insieme non devono essere i 'contro' ma i 'per'; un progetto condiviso che non permetta più alla destra di tenere in ostaggio questa terra", tormboneggia la segretaria del Pd nel suo intervento in piazza De Ferrari a Genova. "Non siamo qui ad anticipare sentenze, quelle spettano alla magistratura che noi rispettiamo, ma di fronte a due accuse, prima di corruzione e da oggi di finanziamento illecito, c'è una gigantesca questione di opportunità politica e la Liguria non merita di essere bloccata in questa paralisi", aggiunge dal palco che si trova a pochi passi dalla sede della Regione Liguria. La responsabilità delle mancate dimissioni non è solo di Toti, secondo Schlein. "Mi chiedo cosa aspettino le forze politiche della destra a chiedergli un passo indietro, cosa aspetta Giorgia Meloni a chiedere le dimissioni di Toti: 'cosa aspetti Meloni a fare un atto dovuto?'. Basta con due pesi e due misure, basta con ministri che diventano avvocati d'ufficio", conclude la sua intemerata.