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Calenda, "protagonismo e personalismo": chi lo scarica

Carlo Calenda

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Si è "persa la centralità degli obiettivi prefissati": con questa motivazione Carmelo Versace, vicesindaco di Reggio Calabria, ha annunciato il suo addio ad Azione, il partito di Carlo Calenda. In una lettera indirizzata proprio al segretario, Versace ha scritto: "Si era partiti con l’idea pragmatica del ‘fare’, cercando di costruire una nuova classe di amministratori". Poi la delusione: "Abbiamo lavorato intensamente per il progetto, solo per vedere una costruzione di facciata priva di un reale collegamento con le specificità territoriali".

Versace si è scagliato contro la strategia attuale di Azione, che a suo avviso si sarebbe trasformata in un "contenitore utile a preservare qualche posto al sole ai prediletti Dirigenti Nazionali". Il partito, insomma, si sarebbe "accodato a chi insegue il campo largo, strumentalizzando i diritti civili". Deludente, per lui, anche quanto successo col "Terzo Polo", in cui aveva fermamente creduto: "Ritenevo che il Terzo Polo avrebbe rappresentato un’alternativa tale da poter assorbire idee liberali e democratiche". Il progetto, invece, sarebbe stato tradito da "protagonismo, personalismo e visione troppo nominalista". Alla fine, Versace ha annunciato la sua decisione di rimettere l’incarico di Tesoriere Regionale del partito e di dimettersi dalla Direzione Nazionale, augurando buon lavoro al segretario e agli amici conosciuti nel partito.

 

 

 

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