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Venezia, terremoto in giunta: arrestato Renato Boraso

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Questa mattina, martedì 16 luglio, un terremoto ha scosso la giunta comunale di Venezia: l'assessore alla Mobilità, Renato Boraso, è stato arrestato e condotto in carcere. Boraso, cinquantatreenne originario di Favaro Veneto, è al centro di un'inchiesta condotta dalla procura, presumibilmente legata alla sua attività di consulenza finanziaria. La guardia di finanza, impegnata nelle operazioni, ha emesso un comunicato in cui si fa riferimento a "ipotesi di reati perpetrati ai danni della pubblica amministrazione". Un avviso di garanzia ha raggiunto anche il sindaco Luigi Brugnaro. Avviso di garanzia, però, a sua tutela poiché sono in corso accertamenti su ipotesi di reato sull’area dei pili e altre attività del blind trust, si apprende dalla Procura.

Le autorità stanno attualmente eseguendo perquisizioni presso il Comune di Venezia, così come nella sede del gruppo della mobilità lagunare Avm/Actv. Anche l'abitazione dell'assessore Boraso è stata oggetto di perquisizione. La guardia di finanza sta applicando diverse misure cautelari, che si aggirano intorno alla decina. L'inchiesta coinvolge un totale di 18 indagati, tra cui funzionari e imprenditori, e include Giovanni Seno, direttore generale di Avm. Sono in corso sequestri preventivi per un valore complessivo di circa un milione di euro. Maggiori dettagli verranno forniti durante una conferenza stampa convocata per le 12 dal procuratore Bruno Cherchi.

Renato Boraso, ex presidente del consiglio comunale durante l'ultima giunta di Massimo Cacciari, ha una lunga carriera politica alle spalle. Inizialmente membro di Forza Italia, è poi passato a essere un candidato civico, per entrare infine nella lista fucsia dell'attuale sindaco, Luigi Brugnaro. Da oltre due decenni, Boraso è una figura di rilievo nel centrodestra veneziano, eletto prima come membro della minoranza e ora al suo secondo mandato come assessore sotto la giunta Brugnaro.

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