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Toti fatto fuori? Orlando candidato Pd, subito un disastro

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Mentre Giovanni Toti deve scontare altri giorni agli arresti domiciliari a causa dell’accanimento giudiziario, i suoi avversari le provano tutte per mettere le mani sulla Regione Liguria. L’ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, spezzino, freme per correre a occupare la poltrona più ambita, rilascia interviste e si agita sul territorio sperando solo nella fatidica parola «dimissioni», che Toti, invece, non ha intenzione di pronunciare, continuando a difendersi e a professare la propria innocenza, sostenuto dal centrodestra.

E proprio Alessandro Bozzano, capogruppo alla Regione Liguria della Lista Toti, ieri ha inchiodato Orlando dopo l’ennesima dichiarazione a sproposito sulla sanità ligure. «È preoccupante leggere Andrea Orlando che, una settimana dopo che questa autentica bufala è stata tirata fuori dagli esponenti del Movimento Cinquestelle e persino dal capogruppo del suo stesso partito in Regione, sembra scoprire la fine del numero verde per le prenotazioni al Cup. Questo intervento», ha aggiunto Bozzano, «dimostra la nulla conoscenza della Liguria da parte dell’onorevole, e la sua distanza siderale dalla politica ligure, addirittura da ciò che fa e dice il suo Pd. Oppure certe dichiarazioni sono solo un chiaro esempio di campagna elettorale basata su accuse infondate e, come al solito, strumentalizzazione di informazioni che tentano di fuorviare la corretta visione dei cittadini».

 

 

 

L’esponente della Lista Toti rincara la dose: «Molte regioni, incluse quelle guidate dal partito di Orlando, hanno già abbandonato il numero verde da tempo, proprio a causa del cambiamento dovuto all’uso della telefonia mobile e delle tariffe “tutto compreso”. Inoltre, non va sottovalutato il fatto che la sanità ligure risparmierà 2 milioni di euro all’anno grazie all’eliminazione di un servizio ormai obsoleto, sostituendolo con tecnologie più moderne ed efficienti».

 

 

 

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