Scusate tanto se facciamo i giornalisti
Quando in riunione di redazione è spuntato il caso di Luigi Giacomo Passeri, 31 anni, detenuto da 11 mesi in Egitto, ho chiesto ai colleghi: ma questo ragazzo perché sta dentro? Ci siamo messi all’opera e non si tratta di un lavoro esoterico, verificare i fatti e raccontarli è il nostro lavoro quotidiano, si chiama giornalismo. È venuta fuori una storia diversa da come l’ha dipinta la sinistra: Passeri non è uno sbadato turista che si è fatto una “canna” a Sharm el -Sheik, non è in cella perché aveva «una piccola quantità di marijuana per uso personale», come sostiene Laura Boldrini. No, il Passeri in realtà si era trasformato in un “cargo”: aveva 60 ovuli di stupefacenti nascosti in pancia. Posto scomodo. (...)
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