Anpi, spaghettata antifascista anche contro l'autonomia
Il Duce sosteneva che una nazione di mangiatori di spaghetti non può ripristinare la civiltà romana. Con una “pastasciutta antifascista” l’Anpi vuole fermare l’autonomia differenziata. Non la raccolta, attenzione: i partigiani assicurano che separeranno le posate di plastica dai piatti di carta, e gli va dato il giusto merito.
C’è una certa eccitazione nell’aria. Gli antifascisti sono pronti, il 25 luglio da Nord a Sud festeggeranno l’81esimo anniversario della caduta del regime (ora c’è quello della Meloni da abbattere...). Le avanguardie, temendo la ressa, sono già attovagliate.
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I LEADER
A menare le forchette il capo dell’Anpi, Gianfranco Pagliaruolo (mica paglia e fieno), e all’attesissimo evento potrebbe partecipare anche Roberto Salis, il quale – folgorato sulla via di Fratoianni e Bonelli, l’irresistibile coppia della politica internazionale – da poco ha ricevuto la tessera di “amico” dell’associazione. E però, va detto, la presenza del padre dell’europarlamentare con la passione per l’immobiliare non è ancora confermata. Tra tovaglie a quadretti bianco e rossi, fazzoletti al collo e cappellini con elica, falce e martello per far girare l’aria i partecipanti potranno firmare per il referendum abrogativo della storica riforma leghista sostenuta dal centrodestra. L’Anpi fa parte del comitato promotore di chi la osteggia, e d’altronde con più autonomia alle Regioni tornerà il sabato fascista.
No pasarán! Una pastasciutta vi seppellirà. L’evento (non il sabato fascista) porta inoltre il marchio dell’istituto Alcide Cervi.
Il 25 luglio potrebbe fare un caldo del diavolo, ma contro il ritorno delle camicie nere questo e altro. Per rendere la manifestazione ancora più frizzante sarà un florilegio di bande musicali. Gli astanti potranno scatenare femori e dentiere sulle strofe ritmate di “Bella Ciao”, “Addio a Lugano”, “A morte la Casa Savoia” e “Fischia il vento”, “Katiuscia”, che i più goliardi non vedono l’ora di storpiare in “Oh Natasha” (Sì Dimitri ne ho fatta sette litri... Dove sorge il Sol dell’Avvenir). Quattro salti in padella.
Per il Pagliarulo la lotta alla riforma dei barbari-fascisti è cosa tremendamente seria. «Con l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata delle Regioni», ha tuonato un minuto dopo il via libera in parlamento, «si colpisce al cuore la Repubblica, una e indivisibile. Cresceranno le differenze fra i territori della nostra Italia, i diritti dei cittadini saranno diversi a seconda delle Regioni», ha messo in guardia il presidente dei partigiani, «si creeranno nuove diseguaglianze sociali ed economiche che danneggeranno tutto il Paese, si priverà ulteriormente di poteri il parlamento. Assieme a un larghissimo schieramento di forze democratiche», è il grido di battaglia, «faremo tutto il necessario per cancellare questa legge». Dunque non c’è tempo da perdere, va messa subito l’acqua nei pentoloni, sale a portata di mano e condimento ad libitum, come il tipo di pasta, che però non sarà di marca Balilla.
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Intanto - importantissimo il sito dell’Anpi ricorda la genesi della pastasciutta anti-fascista: «Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso: anche un ragazzo con indosso una camicia nera (forse era l’ultima rimasta?) fu invitato a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta».
FALCE E POMODORO
Manca davvero poco, resta solo da capire in quale città parteciperà Elly Schlein: comunque per lei è già pronta la pasta arcobaleno.
Fantozzi era già in prima linea (ma si trattava dell’ennesima rivincita tra Italia e Argentina, non di cacciare le squadracce): poltrona, tavolinetto apparecchiato davanti al televisore, vestaglione di flanella, spaghetti in cottura, birrone gelato e rutto libero. Zoff para il rigore a Kempes... e tiè, il ragioniere fa il gesto dell’ombrello scaraventando in faccia alla Pina una forchettata di spaghetti. Questa però è un’altra storia. Torniamo seri: c’è un’autonomia da sconfiggere a colpi di macchie di sugo.