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Ilaria Salis, Avs ora frigna: "Tira una brutta aria, troppe aggressioni"

Lorenzo Cafarchio
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Sogno o son desto? L’algoritmo è come il cuore matto, cantato da Little Tony, «che ti segue ancora» e sulla piattaforma Meta ci fa infrangere contro una grafica prodotta dall’ufficio comunicativo di Sinistra Italiana. Non una particolare, ma su sfondo nero, scritta bianca contornata di rosso un monito appare: «Aggressioni politiche in aumento, tira una brutta aria».

Il resto del disegnato ci invita, inoltre, al dono del 2x1000 al partito e mostra il logo mai ammainato di Alleanza Verdi Sinistra. Dicevamo, ma è un miraggio o è verità? La seconda. Dopo aver impostato una campagna elettorale europea puntando tutto sulla situazione processuale di Ilaria Salis ora si impadroniscono del meme firmato da Checco Zelone gridando «e qui la situazione cambia». Dopo aver gettato nell’ombra le accuse che hanno condotto la maestra monzese in carcere in Ungheria - il procedimento penale era ancora in divenire prima dell’elezione della Salis a eurodeputato, con oltre 176.000 preferenze, e quindi bisogna essere garantisti fino in fondo - si sono dimenticati di parlare della Hammerbande ovvero della rete fuorilegge antifascista, denominata Banda del martello, che dal 2018 ha compiuto vere e proprie azioni criminali in tutta Europa collezionando processi, protezioni e latitanze con collegamenti che portano anche alle sigle antifa del nord Italia. SI a suon di emoticon ci parla di assalti subiti dai suoi militanti e non solo. Pallino nero colpa dei fascisti, cocomero (si avete letto bene) attacchi contro attivisti pro Palestina e arcobaleno violenze omofobe.

 

 

 

«L’elenco è incompleto», parte all’attacco la deputata Elisabetta Piccolotti, ovvero lady Fratoianni, ma potete esserne certi «nel nostro paese con la p minuscola come se l’Italia fosse una borgata, ndr - tira una brutta aria e le aggressioni neofasciste, omofobe, antipalestinesi sono all’ordine del giorno». Ovviamente le azioni riportate sono da condannare. Ma come mai non si parla di quelle con una “matrice” diversa?

Aiutateci a capire, ma non erano i candidati di AVS a spiegarci che gli avversari politici andavano picchiati? La veste immacolata di Christian Raimo già divenuta oggetto da rinnegare? «Qua c'è un’antifascista che va in Europa», si torna alla Salis, «quindi a casa nostra, a picchiare dei neonazisti». Ecco l’intro. «Cosa bisogna fare con i neonazisti? Secondo me bisogna picchiarli, ha fatto bene». Il tribuno del popolo ha sentenziato, purtroppo non gli sono bastate queste parole per conseguire anche lui l’elezione all’Europarlamento.

Doveva passare, forse, alla messa in pratica. Ma non finisce qui, perché Raimo oltre a essere volto televisivo e caporione antifascista è anche insegnate. La citazione, estratta da una puntata di fine marzo scorso de L'aria che tira in onda su La7, si esaurisce tra le braccia di un: «Io insegno a scuola ai miei studenti...». Insegna cosa? Si chiede il conduttore della trasmissione David Parenzo. «Picchiare i neonazisti penso che sia giusto». Ma la lezione non è finita. «Io insegno ai miei studenti che la democrazia è arrivata dopo un’opposizione seria di fronte al nazismo». La campanella non salva nessuno.

 

 

 

Ora aver impostato tutta la campagna elettorale sul fatto, sostanzialmente, che uccidere un fascista non sia un reato, mista alla disumanizzazione dell’avversario politico, che il romanzo Uomini e no di Elio Vittorini spostati proprio, non basta. Girata pagina, finita l'esaltazione elettorale si torna alla schedatura e alla denuncia. L’anima dello schedario antifascista di viale Bligny, scoperto a metà degli anni ’80 a Milano contente il profilo di oltre 10.000 persone ritenute militanti fascisti, non è mai andata in pensione. Anzi «qualche giorno fa avevamo presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro Piantedosi», prosegue l’Onorevole Piccolotti, «chiedendo cosa intenda fare per arginare questa ondata di violenza». Cosa intenda fare il Ministro dell’Interno lo scopriremo solo vivendo, ma diventa esercizio stilistico da triplo carpiato con avvitamento immergersi nella doppia morale targata Sinistra Italiana. Forse, commentando questa volta il risultato delle elezioni francesi, la chiave di volta ce la fornisce Raimo con il suo “suc..e” rivolto alla Le Pen e al Rassemblement National. Delicatissimo. Ma la coscienza tocca ricordarlo è come uno specchio, ci rammenta Ugo Ojetti, «più la fissi, invece, e più trema».

 

 

 

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