Autonomia, consegnate le firme per il referendum: la mossa di Schlein e Conte
La pagliacciata del campo largo anti-Meloni è completa. Questa mattina il centrosinistra che va da Schlein a Conte, passando pure per Landini, ha consegnato in Cassazione le firme per il quesito referendario sull'Autonomia. Il tutto per abrogare la norma appena varata dall'esecutivo e dalla maggioranza di centrodestra. "Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione?".
Questo il quesito referendario per l’abrogazione dell’Autonomia differenziata depositato in Cassazione da partiti e associazioni tra le quali Pd, M5S, Avs, Più Europa, Italia Viva, Cgil, ANPI, Acli, ARCI, CNA, UIL, WWF, Demos. Insomma una accozzaglia progressista che gioca a poker con il referendum dato che non è affatto certa l'ammissibilità del quesito, ma soprattutto trattandosi di referendum abrogativo avrà bisogno di un quorum.
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E quasi sempre, in passato, la soglia del 50 per cento più uno degli aventi diritto negli abrogativi non è mai stato raggiunta. Ma Schlein e Conte fanno comunque propaganda: "Siamo molto felici. Perché è una bella giornata", ha affermato ad Agorà Estate su Rai 3 la segretaria del Partito democratico. "Siamo tanti tra forze politiche e forze sociali, associative, sindacali ma anche personalità del mondo della cultura, del terzo settore per "fermare una scelta sbagliata come l’autonomia differenziata", ha aggiunto. Parole simili quelle di Conte: "Stiamo offrendo l’occasione ai cittadini di contrastare lo spacca Italia, per evitare questo macigno sulle imprese anche dal Nord che si troverebbe soffocate dalla burocrazia di venti staterelli. Non ci fermeranno in questa battaglia".
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