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Serena Bortone sospesa, insorge la sinistra: "TeleMeloni non fa prigionieri", "Punito l'antifascismo"

 Serena Bortone

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"Questo di Telemeloni ormai è un gruppo dirigente senza freni": Sandro Ruotolo, responsabile Informazione, memoria e cultura nella segreteria nazionale del Pd, lo ha detto a proposito dei sei giorni di sospensione per Serena Bortone. Una decisione presa nell'ambito del procedimento disciplinare aperto per il caso Scurati, il cui monologo sul 25 aprile, non andò in onda nel corso del programma della giornalista, Che sarà. 

Tanto è bastato alla sinistra per urlare allo scandalo e tornare a parlare della solita TeleMeloni: "Assume amici e parenti, punisce l'antifascismo. Chiediamo a tutte le opposizioni di costruire insieme il futuro del servizio pubblico. Fuori la politica da viale Mazzini. Bisogna restituire credibilità e autorevolezza alla Rai. Altro che pubblicità in cambio del canone come vuole la Lega. Abbiamo bisogno di più servizio pubblico".

Duro anche il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro, componente della commissione di Vigilanza Rai: "TeleMeloni colpisce ancora e non fa prigionieri. La gravissima sospensione per Serena Bortone per la vicenda Scurati lo dimostra. Hanno furbescamente fatto passare del tempo prima di sospendere una professionista come Serena Bortone, cui va tutta la nostra solidarietà. Il modus operandi dei vertici meloniani della Rai è colpire le giornaliste e i giornalisti che non accettano le imposizioni, che rimangono con la schiena dritta. TeleMeloni non ammette il dissenso. La Rai è Servizio Pubblico, non l'ufficio stampa di palazzo Chigi". 

La senatrice dem Simona Malpezzi ha parlato addirittura di una "vergogna senza precedenti": "Nel mondo di TeleMeloni, Serena Bortone viene sospesa per aver scritto sui social che non sarebbe andato in onda nel corso del suo programma un monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati. Una vergogna senza precedenti. La scelta di chi si sente padrone delle istituzioni pubbliche". 

E ancora, il capogruppo M5s in commissione di vigilanza Rai, Dario Carotenuto: "Se c'è una certezza quando si parla della Rai meloniana è l'applicazione di pesi e misure diverse a seconda della convenienza politica. La punizione inflitta a Serena Bortone al termine dell'audit interno è un altro duro colpo all'azienda la cui credibilità è già stata duramente screditata da episodi molto gravi". E ancora: "Perché è evidente che in questa stagione meloniana il pugno duro si usa solo nei confronti dell'avversario politico", conclude il grillino.

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