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Meloni aspetta il voto Ue di luglio: "Altissima percentuale di franchi tiratori"

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Si è concluso da poche ore il dibattito tra Trump e Biden: "La performance del presidente è ben definita da una nota del Wall Street Journal, unsteady. Cioè instabile, incerta, insicura". Trump si è attenuto allo schema andando all'attacco ma senza esagerare e Biden ha fatto esattamente quello che i suoi sostenitori temevano. Una performance atroce che non rassicura sulla sua stabilità psicofisica complessiva".

Il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone apre con la notizia della notte la sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna politicamente scorrettissima di oggi. 

 

 

 

Un esempio? Dopo un paio di risposte incomprensibili di Biden su inflazione e confini, Trump l'ha inchiodato con una battuta: "Non si capisce niente". "Questa è la sintesi della campagna elettorale e della condizione del presidente degli Stati Uniti, da questa notte probabilmente un po' più uscente", chiosa Capezzone.

Seconda notizia, il vertice Ue sulle nomine. Giorgia Meloni ha votato contro su Costa e Kallas e si è astenuta su Ursula Von der Leyen. "Traduzione: 'Sono stata coerente, rispetto il voto dei cittadini e mi metto in posizione di attesa, voglio vederli al voto parlamentare tra un mese con solo 40 voti di margine e in una votazione in cui storicamente c'è una percentuale altissima di franchi tiratori. Dal punto di vista degli anti-Meloni - sottolinea ancora Capezzone - è il contrario: Italia fatta fuori, Italia con Orban, fanno senza di te. C'è del vero in entrambe le posizioni, ma la sensazione è che gli avversari della Meloni sottovalutano gli elettori. Domenica si vota in Francia, è stato saggio arroccarsi in un bunker ignorando il voto di Italia, Francia e Germania? Probabilmente domenica sera da Parigi arriverà un'altra risposta".

 

 

 

Elemento ulteriore: "Non è chiaro se i polacchi usciranno da ECR. Questo dal punto di vista della Meloni è un male, perché il suo gruppo non sarebbe più il terzo dell'Europarlamento, ma è un bene perché Meloni a quel punto può giocare per sé, con un grado maggiore di autonomia". 

Terzo tema di giornata, la seconda puntata dell'inchiesta di Fanpage sui giovani di Fratelli d'Italia: "Metodo scorretto? Sì. Sono pochissimi i giovani di FdI con tendenze antisemite e razziste? Ne sono certo. La sinistra ha titoli per dare lezioni? No, e nel loro caso non servono nemmeno le telecamere nascoste, basta andare in piazza, nelle redazioni o negli studi televisivi. Ma questo non può essere un alibi per immagini, gesti e parole indegni e come tali da condannare. 

 

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