Pesaro, l'esordio del sindaco Pd: "Bisogna integrare gli spacciatori"
I pusher «vanno integrati nel mondo del lavoro». Ecco: dopo la difesa delle occupazioni abusive, ci mancava la giustificazione degli spacciatori. Che infatti è puntualmente arrivata. Così, a nemmeno due settimane dalla sua elezione, il sindaco di Pesaro, il dem Andrea Biancani, si lascia scappare un’enormità. A innescare le polemiche sono state alcune sue dichiarazioni sulle condizioni di Parco Miralfiore, dove di recente è stato trovato il corpo di un 44enne, probabilmente morto per overdose.
Le parole che hanno indignato il centrodestra locale Biancani le ha affidate al Resto del Carlino. A precisa domanda sulle misure da adottare per contrastare la criminalità, con particolare riferimento ai fatti del parco Miralfiore, il sindaco ha risposto che «se ci sono gli spacciatori è perché esistono le persone che comprano la droga».
E poi ha aggiunto: «I pusher non hanno nulla da perdere, spesso sono stranieri. Vanno integrati nel mondo del lavoro perché occorre recuperare queste persone che vivono nell’illegalità». Ecco dunque la frase che ha scatenato le reazioni della destra. Per la Lega le parole del sindaco sullo spaccio di droga sono «sconcertanti ed inquietanti». «In che mondo vive un politico esperto che da neosindaco, di fronte a cittadini che si lamentano da anni, invece del contrasto allo spaccio a cielo aperto si lancia in dichiarazioni di buonismo, di tolleranza e di integrazione sconfessando persino quelle azioni fatte fino ad ora sul tema sicurezza e sullo spaccio a Pesaro?», prosegue la nota della Lega, che bolla le dichiarazioni del primo cittadino come «un mix di ideologia e banalizzazioni che fa emergere una forte inadeguatezza di metodo e di visione di fronte al problema sicurezza e prevenzione».
Le illusioni di chi rema contro il Paese
«Un pusher mediamente guadagna dalle 2.500 euro al mese in su, quale lavoro intende offrire loro Biancani per integrarli e portarli sulla retta via?» chiede provocatoriamente il consigliere comunale Marco Lanzi, della lista Pesaro Svolta.
Da parte sua, il sindaco si è affrettato a respingere le critiche, accusando il centrodestra di aver travisato il senso delle sue affermazioni. «Generalizzare e parlare di “pusher da integrare” non riassume in pieno il mio pensiero, ma chi oggi si indigna rispetto alle mie parole, opportunamente strumentalizzate, ha un bel coraggio, facendo parte di forze politiche che hanno sempre urlato, con slogan populistici, di combattere l’illegalità ma che non hanno mai concretamente fatto nulla» ha replicato il primo cittadino.
«L’illegalità va contrastata, senza sé e senza ma. Ed è chiaro che chi spaccia va messo in carcere, questo non si discute. Ma il vero problema, che il governo non riesce a combattere, è la permanenza di queste persone in galera, che spesso si trovano a piede libero dopo pochi giorni, rendendo spesso vano tutto lo sforzo quotidiano delle forze dell’ordine», ha aggiunto Biancani. «Non scaricherò mai le responsabilità sugli altri e ritengo che serva un confronto costante con tutti i soggetti coinvolti», ha aggiunto il sindaco ed ex vicepresidente del consiglio regionale.
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Ma una volta alzatosi, il polverone è arrivato fino a Roma. Da dove l’onorevole di Fdi, Antonio Baldelli, ha espresso forti critiche. «Anche la sinistra pesarese sembra sposare il “modello Salis”. È particolarmente grave quanto affermato dal sindaco a proposito dello spaccio di droga al parco Miralfiore e della volontà di voler “integrare” gli spacciatori. Totalmente fuori luogo visto che neanche tre giorni fa è stato trovato il cadavere di un 44enne morto molto probabilmente a causa di overdose e per il devastante messaggio di impunità che lancia a tutta la comunità pesarese», ha affermato il parlamentare. Che ha aggiunto: «Non si può tendere la mano a chi vende la morte. Il sindaco Biancani ha veramente un’idea strana, direi distorta, di legalità e sicurezza della città. Se questo è l’esordio, temo per il futuro prossimo di Pesaro. Ma spero in una seria riflessione».