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Ilaria Cucchi difende le case, ma soltanto quelle del padre di Ilaria Salis

Francesco Storace
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Stesso nome, stessi usi. Stesso partito, stessa banda. Ilaria & Ilaria, Cucchi e Salis, sullo stesso fronte degli occupanti di case altrui. O meglio, tranne se si dovesse trattare di cosa loro. La casa, secondo i compagni col piede di porco per derubare chi si è sacrificato una vita nel nome del mattone per i figli, può essere tranquillamente trafugata. A Ilaria Cucchi, senatrice immancabilmente di Avs, non sfugge l’occasione per dare una mano alla povera deputata europea neoeletta. E attacca – quando li tocchi...- i giornali. Come quei cattivoni della destra. Ma stavolta nel mirino finiscono i pochi che raccontano della vita grama e povera di Ilaria Salis nella ricca magione di famiglia a Monza.

Dice la Cucchi: «Le polemiche con cui da più di un mese testate e politici conservatori bersagliano Ilaria Salis sono emblematiche. Per la destra Ilaria Salis è una occupante fuori luogo, le proprietà immobiliari della famiglia sono un ostacolo ai suoi gesti politici». Ragionamento senza alcun senso logico, ma tant’è. Anche perché – continua la senatrice tifosa della Salis - «quella per il diritto all'abitare è una battaglia nobile, una battaglia che Ilaria Salis continua a portare avanti e che, grazie al suo nuovo ruolo, avrà il potere di porre al centro del dibattito europeo». A Strasburgo stanno tutti lì ad aspettarla, magari stando attenti a non capitare sotto le grinfie del suo magico manganello.

 

 

 

Ilaria Cucchi sembra Confedilizia in modalità fasulla, però: «Dispiace constatare che, attaccando le proprietà private della sua famiglia, la destra si dimostra pronta a tutto per svilire non solo la figura di Salis ma l'intero significato di una lotta collettiva». E prosegue: «Come Ilaria Salis ha più volte ricordato, anche sui suoi profili social, in questo momento in Italia si registra un paradosso disumano: più di 10 milioni di case sfitte su 36 milioni censite, oltre 40.000 provvedimenti di sfratto l'anno e circa 150 famiglie perdono la casa ogni giorno. Spero che tanti e tante si uniscano a lei per riempire con la propria voce questo vuoto creato da una propaganda sempre meno accettabile».

Il che potrebbe essere anche un comizio di quelli meravigliosi urlati in un centro sociale. Ma la realtà è ben diversa. Perché all’estrema sinistra ignorano quello che succede, case private rubate e case pubbliche sottratte agli assegnatari... Confidano nella benevolenza politica dei loro alleati, che pure dovrebbero essere sconcertati di fronte a certo tipo di “proposte” politiche. In pratica, le proprietà della famiglia Salis non si possono nemmeno citare, le altre si possono occupare senza problemi. Reati da centro sociale, li ha appunto derubricati Elisabetta Piccolotti, anche lei proveniente dalle schiere parlamentari dell’alleanza verdi e sinistra. Quasi a giustificare le prepotenze estremiste contro la legge e le persone che capitano sotto la violenza degli occupanti abusivi.

 

 

 

E invece dovrebbero tutti schierarsi dalla parte della legalità. Sia in un caso come nell’altro. In presenza di abitazioni private, non si può tornare a considerare la proprietà un furto, ideologicamente parlando. E per quel che riguarda le case pubbliche, c’è da dire che da una parte esse sono edificate con le tasse di tutti e dall’altra ci sono i diritti elusi di chi sta invece in graduatoria ad aspettare che le istituzioni facciano il loro dovere con le assegnazioni. In tre, tra Ilaria Cucchi, Ilaria Salis ed Elisabetta Piccolotti, guadagnano un fottio di quattrini. E possono anche chiudere un occhio sui sacrifici altrui.

 

 

 

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