Ue, Meloni smaschera le opposizioni: "Piegarsi a decisioni già prese? State facendo outing"
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo essere intervenuto alla Camera, sta parlando anche al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo di Bruxelles. Al centro della kerelle tra maggioranza e opposizione, il ruolo che l'Italia dovrà giocare per decidere le nomine dei prossimi vertici dell'Unione europea. Il premier lamenta che ECR, il suo raggruppamento politico, non sia stato preso sufficientemente in considerazione nelle trattative europee. Soprattutto pensando che i Conservatori hanno di fatto sorpassato i Liberali e sono diventati così la terza forza politica in Europa.
Secondo alcuni "l'Europa aiuta gli Stati membri solo se ci si piega a quello che una maggioranza ha deciso: questo è outing", ha spiegato Meloni nelle repliche al Senato. "Penso che sia molto grave sostenere una cosa del genere. Quello che spetta all'Italia non è ciò che le spetta a causa del fatto che un Paese fondatore, è la terza economia d'Europa e un governo stabile ma dipende da ciò che alcuni hanno deciso. Non è la mia idea di Europa. Il ruolo dell'Italia - ha poi aggiunto - le spetta indipendente da quanto può essere o meno d'accordo sulle scelte che vengono fatte".
Un ruolo da protagonisti, quello che il nostro Paese dovrebbe ricoprire in Europa, che però a sinistra trova qualche oppositore. "Penso che sia grave - ha spiegato il premier - che rappresentanti del popolo italiano dicano ai propri omologhi europei ’non bisogna trattare con Meloni'. Meloni, fino a prova contraria, è il presidente del Consiglio italiano, scelto dal popolo italiano. Chi lo dice sta chiedendo di escludere la nazione che rappresenta - ha tuonato la leader di fratelli d'Italia - Quando ero all’opposizione non mi sono mai permessa di dire una cosa del genere, perché per me l’interesse nazionale italiano viene prima degli interessi di partito. Non intendo sovrapporre i ruoli. Dobbiamo uscire dai nostri confini. Le nostre micro-beghe non facevano danni fino a che eravamo in pace. Oggi - ha poi aggiunto - dividerci fra di noi può essere esiziale per il destino del continente europeo".
Parole definitive, che inaugurano un nuovo ciclo politico: quello post campagna elettorale, dove l'Italia dovrà ricordare all'Europa di essere uno dei Paesi portanti dell'Unione. "La campagna elettorale è finita - ha detto Meloni - Apriamo una nuova legislatura europea molto complessa. Si può decidere di continuare a esaurire tutto con i quattro slogan ’la Meloni è amica delle persone sbagliate, Meloni non fare la cheerleader di quelli a cui non dovresti fare la cheerleader’. Solo che io penso che un presidente del Consiglio dei ministri non debba fare la cheerleader nè dell’uno e nè dell’altro. Penso che debba difendere l’interesse nazionale e questo sì che vuol dire camminare a testa alta".