Cerca
Logo
Cerca
+

Bari, scandalo al ballottaggio: scheda già marcata a favore della sinistra, la reazione di Poli Bortone

Annarita Digiorgio
  • a
  • a
  • a

Era la vigilia delle elezioni regionali del 2020, e Michele Emiliano sul palco di un teatro firmava uno per uno centinaia di contratti per le assunzioni a tempo indeterminato al cup della Asl senza concorso. Lo scorso 31 maggio, alla vigilia delle amministrative di Bari e Lecce, il grande annuncio di Emiliano: «Approvato il grande piano assunzioni sanità: altri 2.300 posti».

Sabato scorso, giorno di silenzio elettorale prima del ballottaggio, tutti convocati da Emiliano in un hotel a Lecce: dirigenti Asl, primari, e grandi elettori. Tema dell’evento? Lo dichiara lo stesso governatore pm intervistato durante l’incontro dalle telecamere di Telerama: «Sono qui soprattutto per la campagna elettorale, questo è un incontro per sostenere Salvemini». L’accaduto è stato subito denunciato da Giovanni Donzelli: «A Lecce il presidente Emiliano beccato in prima persona ad un incontro in silenzio elettorale con i dirigenti Asl, il cui futuro professionale dipende direttamente da lui». Il senatore di Fdi Zullo parla di abuso di potere: «Le istituzioni non sono una proprietà privata e quanto è successo mi auguro non passi in sordina».

 

 

Emiliano dopo la figuraccia non ha proferito parola, ma ha schierato il suo bulldog Claudio Stefanazzi, passato dal capo di gabinetto del presidente della Regione al gruppo parlamentare pd. Nonostante una condanna in primo grado per finanziamento illecito, proprio per una campagna elettorale di Michele Emiliano. Stefanazzi ha spostato l’accusa sul giornalista che ha fatto l’intervista, dicendo che «Emiliano era a una riunione privata di amici». Sul fatto che dirigenti e primari della Asl siano suoi amici non ci sono dubbi. Del resto è lunga la schiera di candidati presi o messi tra le fila delle numerose agenzie regionali. Come pure anche durante le regionali si parlò di convocazioni dei dipendenti dell’acquedotto pugliese, o di altre agenzie regionali, per la campagna elettorale. «Convocando una riunione “carbonara” con i primari della Asl di Lecce per indurli a votare Salvemini- ha detto il centrodestra - Emiliano ha dimostrato che la sanità pubblica pugliese, lungi dall’essere al servizio dei cittadini, indipendentemente dalle loro identità politiche, è diventata solo ed esclusivamente uno strumento di potere politico».

In serata il candidato sindaco di centrodestra, Adriana Poli Bortone, che per 24 voti non ha vinto al primo turno, ha annunciato un esposto in procura: «In una situazione sanitaria allo scatafascio con liste d’attesa lunghissime, pronto soccorso intasati, persone costrette ad emigrare fuori regione per curarsi, il presidente della Puglia che evidentemente proprio per usarla impropriamente ha tenuto per sè la delega alla sanità ha compiuto un atto gravissimo, fare campagna elettorale esercitando il suo potere».

 

 

E infatti è proprio questo un esempio di quello che è stato chiamato il “sistema Emiliano”: un proliferare di agenzie e direzioni regionali in cui nominare i suoi fedelissimi, di cui poi molti finiti nei guai con la giustizia per tangenti o corruzione, senza che lui, pm in aspettativa, si fosse mai accorto di nulla. E per fare da contro canto a questo sistema, fa leva sul populismo che lo ha portato prima di tutti, col fido Ciccio Boccia, ad aprire ai 5Stelle che ora hanno lasciato la sua giunta dopo le ultime inchieste sui suoi assessori Maurodinoia e Pisicchio, indagati per corruzione elettorale e scambio politico mafioso. Populismo che porta Emiliano a dire tutto e il contrario di tutto, in base all’interlocutore che si trova di fronte. Quindi se di fronte alle mamme di Taranto dice di voler chiudere Ilva, di fronte ai sindacati giura di non averlo mai detto. E quindi ora che annunciala guerra civile contro l’autonomia, nel 2018 chiedeva a tutto il Pd di votarla perchè avrebbe consentito alle regioni di decidere da sole. Ma ora che il mandato sta per scadere, e non può più fare il governatore sceriffo, ha cambiato idea. «Ammette di essere andato per scopi elettorali a Lecce, nel giorno di pausa elettorale e un parlamentare, Stefanazzi, che ebbe problemi con la giustizia, fa un esposto alla Prefettura a copertura di Emiliano. Bisogna liberare la Puglia da arroganza e prepotenza» ha detto Maurizio Gasparri (Fi).

E mentre a Lecce al seggio si è presentata anche una pecora, a Bari le elezioni sono finite in procura. Il candidato di centrodestra Fabio Romito ha denunciato che a una signora è stata consegnata una scheda già votata per Leccese.

Del resto è lui che, da capo di gabinetto di Decaro, pensionato ma rimasto in servizio, ha gestito le nomine degli scrutatori e sostituiti 200 presidenti di seggio. 

Dai blog