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Premierato, a sinistra tutti muti: le cifre del sondaggio sono clamorose

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Oltre alla chiacchieratissima autonomia differenziata, l'altra grande riforma promossa dal governo Meloni è quella sul premierato. Si tratta della proposta di legge che intende modificare la Costituzione soprattutto per rafforzare i poteri del presidente del Consiglio e introdurre la sua “elezione diretta”. Tale disposizione, se approvata, sostituirebbe l'attuale meccanismo elettorale, consentendo ai cittadini di esprimere direttamente la propria preferenza per il capo del governo. Un aspetto cruciale della proposta è il limite di due mandati per il premier, al fine di evitare la perpetuazione di un unico governo e favorire il ricambio politico.

Le opposizioni, però, hanno già promesso battaglia in Parlamento. "Il premierato non esiste in alcun Paese al mondo, una riforma siffatta scardina l'equilibrio dei poteri previsto dalla Costituzione a garanzia dei cittadini e della democrazia - ha dichiarato la segretaria del Partito democratico Elly Schlein -. Con questa riforma è il capo del Governo che decide della vita del Parlamento". Dello stesso avviso anche Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle. "Con il premierato avremo un presidente della Repubblica che sarà un passacarte, un cerimoniere. Il Parlamento - ha poi aggiunto - sarà assoggettato al premier, perché è chiaro che, se stanno insieme e cadono insieme, sarà il premier a poter esercitare un potere di ricatto sul Parlamento".

 

Ma che cosa pensano gli italiani della riforma promossa da Giorgia Meloni? Secondo un sondaggio dell'Istituto Demopolis per il programma Otto e mezzo di La7, il 51% degli italiani sarebbe favorevole all'elezione diretta del premier. Molto simile anche la ricerca condotta da Tecné per Mediaset. In questo caso, invece, i favorevoli sarebbero il 46% delle persone ascoltate. Con un 20% di cittadini indecisi.

 

 

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