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Bonelli insulta Libero, Fratoianni esalta le occupazioni: pieno delirio da Salis

Alessandro Gonzato
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«Basta fango!», sbotta Ilaria Salis. In effetti le case che ha occupato erano di mattoni. «Sì, lo confesso», scrive su Instagram la neo eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra, ma non si riferisce al materiale degli edifici. Né si pente delle occupazioni, anzi, le rivendica. «Negli anni», spiega Salis, «sono stata una militante del movimento di “Lotta perla casa” che ha dato battaglia sul tema del diritto all’abitare, a Milano e in tutta Italia. Se qualcuno pensava di fare chissà quale scoop scavando nel mio passato» - l’attivista punta il dito contro Libero - «è solo perché sideralmente lontano dalla realtà sociale di tale movimento (ed è un orgoglio, ndr), che si compone di decine di migliaia di attivisti. I quali», prosegue il nuovo prodigio di Bonelli e Fratoianni, «per aver affermato il semplice principio di avere un tetto sulla testa sono incappati in qualche denuncia». 

Semplici «reati da centri sociali», ha già detto sulla Salis l’onorevole Piccolotti, moglie di Fratoianni. Ed eccolo il capo di Sinistra Italiana: «Questo movimento (“Lotta per la casa”, ndr) ha posto un problema, la negazione del diritto all’abitare. Rivendicare questo diritto dev’essere superiore anche rispetto alla speculazione. Viviamo in un Paese in cui la negazione dei diritti è la norma. E in nome di questa abitudine», continua, «ogni forma di ribellione è ricondotta nel circuito del reato. Mentre io penso che chi si batte anche con modalità come queste andrebbe considerato in altro modo». Forse un santo.

 

I PRECEDENTI
Torniamo alla Salis, nel cui curriculum spicca una condanna per “invasione di edifici”. Il reato è stato accertato dal 29 agosto 2014 al 18 agosto 2017. E c’è un ulteriore episodio accertato che riguarda l’eurodeputata: lo sfratto del 2022 da una casa popolare occupata abusivamente nel quartiere Corvetto, a Milano. Poi il debito che “Aler”, l’Azienda lombarda per l’Edilizia, le contesta per l’occupazione di un altro immobile in zona Navigili.

Mala Salis si ribella: «Voglio anche fare chiarezza sulla mia situazione. Com’è stato ampiamente sbandierato sui media di destra, Aler reclama un credito di 90mila euro come “indennità” per la presunta occupazione di una casa in via Borsi, basandosi esclusivamente sul fatto che nel 2008 sono stata trovata al suo interno. Sebbene», tiene a sottolineare, «nei successivi 16 anni non siano mai stati svolti ulteriori controlli per verificare la mia permanenza, né sia mai stato avviato alcun procedimento civile o penale a mio carico rispetto a quella casa, Aler contabilizza tale credito e non si fa scrupolo a renderlo pubblico tramite la stampa il giorno prima delle elezioni».

Aler, che ha già informato del decreto ingiuntivo pronto per l’europarlamentare, reagisce. Questa la conclusione della nota: «L’ente ha dato mandato agli avvocati di valutare se il tenore delle suggestioni personali dell’interessata possano integrare profili lesivi o diffamatori dell’immagine e reputazione di Aler». Questo invece l’inizio del comunicato: «La quantificazione e la richiesta di un’indennità non è un’opzione ma un atto dovuto di buona amministrazione, così come il contrasto all’abusivismo, sancito anche da protocolli operativi con la prefettura, è un preciso compito istituzionale di Aler demandato all’ente della Regione, perché chi occupa una casa toglie un diritto a chi è in graduatoria e attende rispettando le regole».

 

L’UOMO DI SOUMAHORO
Irrompe il Bonelli: «Il post di Ilaria fa chiarezza. Indirizzato a chi, attivando un’incredibile macchina del fango, le ha rivolto accuse costruite ad arte a due giorni dal voto». Il centrodestra tuona. Inizia Nicola Procaccini, eurodeputato di Fdi: «Le parole della Salis sono un incitamento alle occupazioni abusive». Il collega Carlo Fidanza: «Salis rivendica di aver leso il diritto delle famiglie bisognose in regolare attesa di un’assegnazione». Tocca a Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia: «Dopo il fallimento di Soumahoro la sinistra continua a portare avanti una politica disastrosa con personaggi più che discutibili. Il padre, che ha lanciato anatemi a tanti, sarà ora ancora più orgoglioso e guardando la sua indomita figlia potrà dire: “Genitori di tutto il mondo, guardatemi. E cercate di educare meglio i vostri figli. Scusatemi, io non ce l’ho fatta”».

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