Quei democratici a targhe alterne
La riforma del premierato ha fatto il primo giro di boa al Senato. E il Centrosinistra (chiamiamolo così per assenza di altre definizioni) ha messo in scena la piazzata. Siamo in presenza di un caso patologico che giustifica ampiamente la riforma: la deriva del parlamentarismo che, non trovando vie per risolvere nelle istituzioni il normale conflitto tra maggioranza e opposizione, finisce per tracimare fuori dalle Camere, nelle piazze. Non nego che il fascino del bagno di folla (in questo caso un bagnetto) sia ancora valido, ma mi chiedo dove vogliano andare il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle e a questo punto anche Azione e Italia Viva - che hanno votato contro - rispetto all’evidenza del fatto che le scelte si fanno nell’Aula, che la macchina della democrazia funziona in maniera diversa da come la immaginano Elly Schlein, Giuseppe Conte e tutti gli altri accodati (...)
Registrati qui gratuitamente a Libero e leggi l'editoriale integrale di Mario Sechi