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G7, Macron e Scholz da bocciare: Giorgia padrona di casa perfetta

Francesco Specchia
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Il G7 è finito, gli amici se vanno, si chiude la giornata. Ed è già tempo di consuntivi e di pagelle. Ecco i personaggi più significativi della kermesse appena passata dalla Puglia in gran spolvero (a nostro insindacabile giudizio…).

PAPA FRANCESCO UN GESUITA NELLA GOLF CAR
Affabile come un cappellano da campo, risoluto e affilato come un vero gesuita, il sorriso da Stan Laurel, la papalina che sembra sempre scollarsi dallo scirocco ma non si scolla mai. Papa Francesco è un caterpillar gentile. Che tuoni moniti ai leader del mondo contro i pericoli dell’intelligenza artificiale («strumento affascinante e tremendo al tempo stesso») e contro gli uomini dalla memoria corta; che cazzeggi con la premier sulla golf car che sembra un autoscontro; che accolga Zelensky con l’impressione di stare sempre per fargli una battuta sulla varietà del suo outfit, il Pontefice per la prima volta al G7 entra nella storia. E senza rifermenti sessuali...
Voto 8

 

 

 

JOE BIDEN RISOLUTO NELLA LATITANZA
Sempre protagonista, sia nell’appoggiare il governo italiano sia nell’applaudirlo ratificando il Piano Mattei per l’Africa con la passione di un Bob Geldof ai Live Aide, mister President ha sempre lo sguardo blu cielo oltre l’orizzonte. Certo, qualche volta è l’orizzonte sbagliato (come quando sbaglia direzione nell’andare in contro ai paracadutisti nel campo da golf). Sparisce per venti minuti forse per una call dall’Air Force One, forse alla ricerca del bagno. Ma quando si fa vivo è sempre la grande aquila americana.
Voto 7

SERGIO MATTARELLA PRESENTISSIMO
Densissimo nei suoi silenzi, con l’autorevolezza dell’ospitante che lascia lo spazio agli ospiti. Inesausto (s’era sparato tutti gli Europei di Atletica). Paga anche la cena la prima sera. Voto 8 Medico notissimo, prof universitario, cocciuto Ppe e sostenitore di Dio, patria e famiglia (soprattutto famiglia: sette figli con la moglie Ursula, forse è venuto al G7 per citazione inconscia), il marito della Presidente Ue era l’unico principe consorte sulla piazza. Mentre la moglie lavorava, l’hanno costretto a fare shopping, ingozzarsi di mozzarelle, vedere l’intera filmografia di Lino Banfi e fotografarsi tra i trulli di Alberobello, sempre nel codazzo delle first ladies. Un eroe.
Voto 7,5

EMMANUEL MACRÒN LA STIZZA COME CIFRA STILISTICA
Macròn arriva al G7 dallo scoppolòn elettorale già nervoso di suo. Se sciogli il parlamento dopo che ti hanno incenerito nell’urna, è comprensibile. Ma se ti presenti stizzito; se eviti i baci e gli abbracci e qualunque confidenza con cose e persone che solo odorano di destra; se fai un casino pazzesco sull’aborto nella (tua) Costituzione per non affossarti alle elezioni; be’, ovvio che fai la figura del cafone che va in casa d’altri e apre il frigo senza permesso. Quando l’hanno visto in sala stampa sono stati fischi. Solo che non era lui, ma il suo sosia, il collega corrispondente Mediaset da Bruxelles.
Voto 4,5

MICHELE EMILIANO DALLA PARTE DEL NEMICO
Il presidente della Regione Puglia- dall’altra parte della barricata meloniana - replica a Macron e a Repubblica che aveva scritto che Borgo Egnazia era «falso come è falsa la Meloni», parlando di «fesserie», «Borgo Egnazia è Puglia turistica al massimo livello con organizzazione e servizi antichi» e che «il G7 è stata una grandissima occasione per la Puglia», aggiungendo «sono del Pd, ma quando gioca la nazionale, sto con la nazionale...».
Voto 6.5

FUMIO KISHIDA LA TENEREZZA DEL SAMURAI
Il presidente giapponese sembra un vecchio saggio uscito da un film di Kurosawa. Ringrazia tutti, pensa tanto, parla poco ma le sue parole di sostegno totale al G7 sono colpi di katana. Qualche problema con la moglie che barcolla sui tacchi alla cena di gala, ma poca roba.
Voto 6.

 

 

 

OLAF SCHOLZ LA STRATEGIA DELLA SFINGE
Vale lo stesso discorso di Macron, solo che Olaf si chiude in un innaturale silenzio, come tutti i socialisti di ‘sti tempi. Solo una volta tornato a casa da dell’estremista di destra alla Meloni, inelegantemente.
Voto 4,5

IL CRONISTA AFFABULATO DEL WASHINGTON POST
Italiano, in conferenza stampa fa una domanda avviluppatissimo in un inglese raffinatissimo di cui non si capisce nulla, la rifà in italiano ma non si capisce nulla lo stesso. «Si capisce solo “Lgbt”», ma fa la irritare la Meloni.
Voto 5

I RISULTATI INSPERATI DI VOLODYMYR ZELENSKY
Il presidente ucraino incassai 50 miliardi di asset russi per ricostruire il suo Paese disastrato. Arriva in airbus, saluta tutti, si becca gli ammiccamenti sulla mimetica, vagola fiero per la masseria. Dimostra un’ingenuità parlando della Cina: «Xi mi ha assicurato che non invierà armi alla Russia». Infatti la Cina non invia le armi, ma i componenti sì...
Voto 6,5

I MANIFESTANTI ACCALORATI DI FASANO
Sono 600, giovani e forti, agitano i cartelli “Rispetta la mia esistenza o aspettati la mia resistenza” o “Voi sette noi 8 miliardi”. Ma li informano male. Sbagliano giornate di protesta e location, gli ospiti internazionali sono 20 km più in là.
Voto 4

GIORGIA MELONI TUTTO SECONDO COPIONE
Un G7 da padrona di casa perfetta, concentrata e astutissima. Si rende imprescindibile nello scacchiere internazionale. Probabilmente passerà all’incasso.
Voto 9 

 

 

 

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