Spoglio caos a Roma: in tilt pure il tribunale ed è guerra tra i dem
Forse una maledizione aleggia sul voto dei romani. O forse un hacker particolarmente bravo e molto perfido ha deciso di accanirsi sulla pubblica amministrazione della Capitale. Le novità che arrivano da Roma, infatti, superano la fantasia per finire nell’esoterico o nella farsa. Non solo a 5 giorni dalla chiusura delle urne, unico caso in Europa, ancora non si sanno i risultati definitivi delle elezioni europee, come riporta il sito Eligendo del ministero Interno, dove, sulla pagina della circoscrizione Centro, continuano a mancare 78 sezione e campeggia un avviso nel quale si avverte come i risultati siano 'ufficiosi e provvisori' perché incompleti. Non solo, come ormai è tristemente noto, il sistema informatico del Comune di Roma che doveva caricare i dati nella notte di domenica è saltato, con conseguenti ritardi. La notizia, che supera il dramma per finire in farsa, è che anche il sistema informatico del Tribunale di Roma con il quale i funzionari stanno caricando i dati elettorali per la verifica finale, quella che ha validità giuridica e proclama ufficialmente gli eletti, pare sia andato in tilt. E hanno chiesto aiuto indovinate a chi? Al Comune di Roma. A scriverlo, oggi, è Repubblica, nelle pagine della cronaca di Roma. L’ufficio elettorale provinciale della Capitale che opera presso il Tribunale ha un proprio sistema informatico, fornito dal ministero della Giustizia. Martedì scorso alle 14 si è regolarmente insediato.
Solo che le operazioni sono state sospese quasi subito perché il portale in cui inserire i dati si è bloccato. Il presidente dell’ufficio elettorale, a quel punto, ha scritto, con urgenza, a Roberto Reali, presidente del Tribunale ordinario di Roma. Il quale ha girato la richiesta al Comune di Roma, che, diciamo, avrebbe già i suoi problemi. Ma pazienza. È sempre Repubblica a riportare la prima missiva del funzionario dell’ufficio elettorale del Tribunale. Eccola: "Stante il riscontrato malfunzionamento del sistema informatico che necessita di tempi lunghi per l’inserimento dei dati... si ritiene necessario l’assegnazione di altre 20 unità". In sostanza hanno chiesto che il Comune mandi 20 impiegati per aiutarli. E anche altri computer: "Ulteriori 12 postazioni di lavoro aggiuntive con la realizzazione dei relativi collegamenti". La richiesta è stata girata anche al sindaco Roberto Gualtieri.
"La Morani vuole fare ricorso". Guerra Pd. Fonti interne: mossa estrema, che cosa non torna
Nel frattempo, secondo fonti romane, lo spoglio delle 78 sezioni i cui verbali sono illeggibili sarebbe stato fatto. Eppure, non si sa perché, i dati non sono stati ancora caricati nel sito Eligendo. Un caos che, ovviamente, pesa sulla sorte dei candidati, a cominciare da quelli che sono rimasti fuori per pochi voti e che, giustamente, si chiedono se la loro esclusione sia frutto di voti che davvero non ci sono stati o di procedure scorrette, errori, approssimazioni. Il caso più clamoroso è quello di Alessia Morani, candidata del Pd, rimasta fuori per 1.400 voti. Tanto è lo scarto da Marco Tarquinio che, invece, è stato eletto dopo una notte in cui, invece, era Morani davanti. Davvero pochi voti, se si pensa che sia lei, sia Tarquinio hanno preso più di 40mila voti. L’ex deputata dem, in questi giorni, sta raccogliendo elementi per capire cosa sia successo, quali discordanze siano emerse e, poi, per presentare ricorso. Anche perché, come ha scritto Libero e come conferma Morani, le stranezze non riguardano solo il blocco del sistema informatico con cui si doveva ufficiosamente riferire al ministero dell’Interno i dati delle sezioni (procedura puramente informativa) e i 78 verbali illeggibili: "Sono stati caricati dati rispetto ai voti di lista e di preferenza che non sono corrispondenti rispetto ad alcune annotazioni fatte da rappresentanti di lista o da scrutatori", ha spiegato Morani a Radio24. Al momento dello spoglio, infatti, in ogni sezione ci sono anche i rappresentanti dei partiti che annotano i voti che escono da quel seggio. E in molti casi, a Roma, i dati non corrispondono a quelli che poi sono comparsi nel sito del Ministero.
"Per questo", spiega ancora Morani, "sto mettendo insieme un po’ di materiale per valutare poi l’opportunità di presentare o meno un ricorso. Mi sto dando un po’ da fare perché non ci sono solamente quelle 78 (sezioni, ndr) da quello che si può leggere anche banalmente su alcuni social ed alcune testimonianze di scrutatori. Stiamo cercando di mettere insieme un po’ come un mosaico, tassello dopo tassello, per capire che cosa è successo". Non è escluso che, a questo punto, sia ritardata anche la proclamazione ufficiale degli eletti da parte della Corte d’Appello.