Meloni al G7, impegno massimo sull'Africa. Scontro sull'aborto, fonti italiane: "La parola è implicita"
"Per troppo tempo l'Africa è stata fraintesa e sfruttata": la premier Giorgia Meloni lo ha detto al G7, all'evento dedicato alla Partnership for Global Infrastrutture and Investment, a Borgo Egnazia, in Puglia. "È un continente pieno di sorprese se messo in condizione di sfruttare ciò che ha di straordinario - ha proseguito la presidente del Consiglio -. Tocca a noi collaborare con le nazioni africane e creare nuove possibilità di sviluppo, da pari a pari, per crescere insieme. Non attraverso documenti o lezioni ma grazie a dei fatti, creando moduli di costruzione e posti di lavoro, nuove sinergie, opportunità e risposte concrete".
La Meloni ha poi annunciato "la creazione insieme alla Banca di Sviluppo Africana di strumenti innovativi finanziari: voglio riconoscere l'attività degli Emirati Arabi Unti. Vogliamo sostenere la piattaforma virtuale per gli investimenti in Africa lanciata dall'Unione Africana con l'Ocse, uno strumento che intende rilevare il potenziale africano per una zona di libero commercio". E ha spiegato che "la Partnership for Global Infrastructure and Investment, il Global Gateway e il Piano Mattei sono i tre pilastri per un nuovo modello di partenariato con le nazioni africane". "L'Africa - ha chiosato la Meloni - non chiede carità, ma possibilità di competere in uguaglianza. Ma non si può fare senza infrastrutture, questa è la priorità su cui dobbiamo lavorare". E infine: "I governi non possono agire da soli e neppure il settore privato può, neanche le banche di sviluppo multilaterale, però insieme possiamo farcela".
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Prima ancora dell'inizio del G7, invece, è scoppiata la polemica, alimentata soprattutto dalla sinistra, sulla presunta cancellazione del tema dell'aborto dalla dichiarazione finale del vertice. Il quotidiano Repubblica ha citato "fonti riservatissime" tedesche e francesi che avrebbero protestato proprio per questo motivo. A fornire un chiarimento al riguardo, adesso, sono fonti italiane, che a margine del vertice di Borgo Egnazia hanno spiegato: "Nella dichiarazione finale c'è un esplicito riferimento, un paragrafo rilevante, agli impegni assunti a Hiroshima, che quindi vengono tutti riconfermati. È del tutto evidente che quando si fa una nuova dichiarazione non si copia quello che è stato fatto l'altra volta perché si cerca di mettere le novità, le cose aggiuntive. Quindi non si troverà la parola 'aborto' perché è nella parte che viene richiamata".
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